di Marina Pagliaro – Nel corso della prima seduta straordinaria del consiglio comunale sono stati votati i membri della Commissione elettorale comunale. Una scelta che doveva essere rapida e indolore ma che ha evidenziato l’ennesima spaccatura in seno al consiglio comunale fra un centrodestra che si sente oggi “minoranza” e il centrosinistra che pian piano ha raccolto quasi tutte le cariche disponibili nel civico consesso. I giochi politici e di potere sono ancora in fase di combinazione per quanto riguarda la scelta dei Capigruppo e delle Presidenze delle Commissioni. Queste, secondo le prime indiscrezioni, saranno ridotte a otto rispetto alle dodici della precedente amministrazione. Favoriti dovrebbero essere i consiglieri del centrodestra rispetto a un PD e a un M5S che potrebbero accordarsi per una presidenza a testa.
Oggi è certo che sarà Benedetto Vaccarino il capogruppo del centrodestra, mentre naviga a vista il PD che ancora non ha scelto nessuno dopo il “no” di Libero Gioveni interpellato ad assumere la carica. Nelle stesse acque i consiglieri di OraMessina indecisi fra Nicoletta D’Angelo e Francesco Pagano. Per il M5S sin dall’insidiamento del consiglio è il nome di Andrea Argento a primeggiare, mentre per LiberaMe dovrebbe essere Biagio Bonfiglio il capogruppo (un premio di consolazione, dopo la sua disillusa speranza di esser proposto alla Presidenza del consiglio). Per il gruppo di Bramanti Sindaco probabilmente sarà Salvatore Serra a diventare capogruppo mentre per Sicilia Futura il docente Piero La Tona. Ma questi sono ancora rumors che entro questa settimana saranno confermati o smentiti.
Intanto per quanto riguarda la scelta dei consiglieri della Commissione elettorale, dopo il minuto di silenzio in memoria del dipendente comunale scomparso qualche giorno fa, e l’appello del consigliere Biagio Bonfiglio sull’incendio verificatosi in nottata alla scuola di Giampilieri, il segretario generale Antonio Le Donne ha spiegato la modalità di votazione dei tre componenti. Modalità che avrebbe dovuto prevedere la candidatura di almeno un consigliere per gruppo consiliare al fine di rappresentare almeno due schieramenti presenti in consiglio. L’auspicio era che fra centrodestra, centrosinistra e M5S sarebbero stati noti tre candidati senza troppe chiacchiere. Ma se excusatio non petita, accusatio manifesta, Forza Italia ha subito risentito dell’interpretazione della norma e ha espresso per bocca di Benedetto Vaccarino l’indisponiblità a espletare un unico nome di candidato per tutto il gruppo formato dalle liste Bramanti Sindaco, Forza Italia e Ora Messina. E così, nonostante la pausa di consultazione fra i gruppi consiliari di centrodestra, l’accordo non si è trovato e il loro voto è stato scheda bianca. Valutata quindi la presenza di tutti i consiglieri, a eccezione solo di Nino Interdonato, e prese le distanze da Felice Calabrò che non ha partecipato al voto ritirando la scheda, al primo turno sono risultati vincenti Alessandro Russo (PD) e Giuseppe Schepis (M5S).
Un solo voto per Gaetano Sciacca che non gli ha garantito di prendere il terzo posto della Commissione non superando il quorum (erano necessari almeno 3 voti per candidato). Così alla nuova fase di voto è partita la messa in scena del centrodestra. Il primo dei votati a raggiungere il quorum era stato Giovambattista Caruso che ha deciso di rinunciare perché “non capisce in cosa consiste il suo ruolo e se è considerabile una minoranza – spiega”. Dopo di lui sarebbe Salvatore Serra a raggiungere il quorum ma che rinuncia per lo stesso motivo del collega e ancora dopo stessa motivazione data dal rinunciatario Giandomenico La Fauci. Quarta per numero di voti Daria Rotolo (Sicilia futura) che accetta e si aggiudica come centrosinistra l’altra carica consiliare. Per i membri supplenti fortunatamente unica votazione e rapida fumata bianca: a vincere Paolo Mangano (M5S), Massimo Rizzo (LiberaMe) e Piero La Tona (Sicilia Futura).