di Marina Pagliaro – Una questione prima di tutto politica e con ricadute poi pratiche quella legata alla discussione in aula del Piano d’Azione per l’agglomerato di Messina in oggetto della seduta consiliare straordinaria di lunedì sera. Se nel rispetto della Normativa europea infatti ogni città deve dotarsi di un piano quinquennale per la riduzione dell’inquinamento acustico, l’ultimo documento che oggi hanno presentato all’aula gli Assessori Salvatore Mondello e Dafne Musolino è una eredita di quella cultura dell’Amministrazione uscente che ha voluto privilegiare il trasporto pubblico rispetto all’uso dei mezzi privati e che rafforza l’uso del tram rispetto ai mezzi privati prevedendo un incremento di oltre 200 km al giorno di percorso su tranvia nel corso dei prossimi cinque anni. La delibera, redatta dagli Assessori Daniele Ialacqua e Gaetano Cacciola in sinergia con i tecnici dell’Arpa regionale, sembra oggi un ironico scherzo del destino verso i nuovi amministratori che si stanno facendo portavoce della soppressione della linea tranviaria in totale controtendenza rispetto a quella rivoluzione di mentalità operata nel corso degli ultimi cinque anni e rivolta a incrementare la mobilità pubblica nel rispetto dell’ambiente e che è contenuta nelle cento pagine del piano per la riduzione dell’inquinamento acustico, approvato dal consiglio comunale.
“Le conseguenze dell’approvazione di questo documento si vedranno dopo – spiega l’Ass. Mondello, incalzato dalle domande dei consiglieri Alessandro Russo e Piero La Tona – Relativamente alla questione più spinosa dello smantellare il tram tutto passa per valutazioni tecniche ed economiche che stiamo facendo”. Una difesa piuttosto scarna che tradisce anche toni più miti rispetto all’ostentata sicurezza del rispetto di un programma elettorale che da comunicati stampa e post su Facebook appare di giorno in giorno sempre più perentorio. “Saranno i bus elettrici a sostituire il tram quando arriveremo a dire che si può smantellare effettivamente. – continua Mondello – Non c’è contraddizione quindi con il documento che stiamo approvando oggi in aula: si tratta di inquinamento acustico e non di mobilità”. Ma dietro questa sfumatura di ambiti si nasconde invece l’approvazione di direttive che oggi sembrano lontane del tempo ma che poi si tradurranno nella concretezza di scelte che il consiglio comunale dovrà affrontare in merito ai Piani di settore e cioè al PUT, al PUMS e al PGTU, che regolano, fra le altre, questioni legate alle isole pedonali o alle Ztl.
Che il voto sul Piano d’Azione, da approvare entro il 16 luglio, sarebbe stato quasi unanimamente di approvazione era abbastanza prevedibile, viste anche le sanzioni che sarebbero state verbalizzate al Comune di Messina dalla Comunità Europea in caso di mancata redazione e consenso del consiglio. Ma la situazione che potrebbe prospettarsi è quella di un autogol dell’Amministrazione De Luca. Il Piano D’Azione sottolinea come il Porto di Tremestieri e la Via Don Blasco diminuiranno notevolmente l’impatto acustico. E a far riflettere sono soprattutto le misure di incremento dell’uso della tranvia disposte dal documento approvato dall’aula che estendono anche la disponibilità del servizio del tram anche durante la notte e prevedono inoltre l’incremento del numero di autobus verso nord e verso sud. L’Ass. Dafne Musolino ha prevenuto sulla questione qualsiasi accusa di incoerenza dicendo che “questo piano individua solo le azioni generali e non strumenti per intervenire”, ma in un’ottica di giusta riduzione dell’impatto ambientale del traffico veicolare non sarà di certo la rimozione del servizio del tram a confermare le direttive che oggi il consiglio comunale ha approvato e si è impegnato a perseguire attraverso le future delibere. E, infatti, non sono mancate le voci di consiglieri, come Felice Calabrò, Libero Gioveni e Gaetano Gennaro che hanno già richiesto alla Giunta un confronto in merito alla tanto paventata rimozione del tram.
E si preannuncia già spinoso il confronto – se ci sarà – fra la proposta della Giunta e il consiglio comunale dove a prevalere è al momento il no rispetto allo smantellamento della tranvia. Già il gruppo Bramanti Sindaco e il M5s si sono già schierati contro questa proposta. E dello stesso avviso sono quasi tutti consiglieri del PD e di LiberaMe. Se poi Forza Italia resta in “forse” prediligendo comunque un miglioramento del servizio e un cambiamento del percorso della linea, non si sono ancora espressi i consiglieri di Sicilia Futura e di OraMessina rispetto a una questione che non è evidentemente destinata a rimanere soltanto una leggenda.