“Vogliono portarci all’esasperazione per farci sgomberare”, ma loro resistono. Hanno dormito lungo i corridoi del palazzo comunale nelle notti di venerdì, sabato e domenica e non intendono mollare finché qualcuno non sarà disposto a trovare una soluzione. Si tratta delle famiglie protagoniste dello sgombero delle Case Zancle di Tremonti che, a dispetto di un generalizzato disinteresse, Messinaora aveva ascoltato già nella mattinata di venerdì.
Dopo il week end, che per loro è trascorso nel totale abbandono all’interno dell’edificio comunale chiuso, l’inizio della settimana ripopola Palazzo Zanca, ma niente sembra muoversi in loro favore. Qualcuno si avvicina, gli chiede come va e si allontana senza una soluzione.
A permanere a Palazzo sono le famiglie Rolla, Fusco e Lombardo fisicamente rappresentate da un gruppo che comprende adulti, adolescenti e bambini. In segno di solidarietà si è unito alla protesta il signor Rizzo, padre di un ragazzino invalido, che ha vissuto la medesima esperienza trovando però riparo presso la casa della sorella. Se, come lui, le altre famiglie sfrattate hanno la possibilità di soggiornare nelle abitazioni dei parenti, questi soggetti non trovano alternative.
Quello che chiedono sono risposte, soluzioni che possano garantirgli di continuare a vivere a Messina in un alloggio decente. Tutti i loro beni si trovano ancora all’interno delle case in cui non gli è permesso entrare.
Ci dicono che, secondo quanto riferitogli dal comandante dei Vigili Urbani Calogero Ferlisi, le abitazioni saranno sgomberate nell’arco della settimana. Nel caso in cui gli effetti personali non vengano rivendicati, saranno accumulati in un deposito a Santo Saba, ma senza la prospettiva di una dimora in cui trasferirli, anche la minaccia dell’accantonamento dei beni materiali sembra cadere.
Nella loro protesta le famiglie sono state in queste ore supportate da vicini di casa, che hanno introdotto al palazzo beni di prima necessità, e da qualche cittadino che liberamente ha portato del cibo nella giornata di venerdì.
Entrati nel Palazzo con un pass regolarmente rilasciato al fine di essere ricevuti, dichiarano che non abbandoneranno il sito finché non gli sarà garantito un alloggio. (LAURA MANTI)