di Marina Pagliaro – Momento di bilanci, momento di analisi e di autocritica in casa del centrosinistra, dove si respira forte la rabbia e il dispiacere per un ballottaggio rubato da 1800 voti in favore di Cateno De Luca. Ma certamente un saluto positivo a quello che è stato un risultato in controtendenza rispetto al dato nazionale che vede la sinistra in declino. “Il nostro risultato è stato un autentico miracolo – ha detto questa mattina Antonio Saitta che ha incontrato la stampa insieme agli assessori designati – Non è stato solo merito mio ma frutto di un lavoro che ha messo insieme una grande coalizione che si è presentata alle elezioni coesa”. Il centrosinistra con le sue sei liste si è fermato al terzo posto con un 18.27% di voti. “Questo è un risultato che non va disperso perché la politica va fatta ogni giorno e non in campagna elettorale. – ha aggiunto Saitta – I consiglieri del centrosinistra si batteranno ancora”.
E che non sia stata una facile campagna lo ammette da subito il dem che ravvisa nell’essere partiti troppo tardi una debolezza che gli è costata la sconfitta. “Le condizioni erano proibitive – continua – Abbiamo puntato sui programmi e non abbiamo voluto rispondere alle provocazioni. In un momento in cui i partiti politici sono sfiduciati noi siamo stati coerenti ma il ritardo con cui siamo partiti ci ha esclusi dal ballottaggio”. Adesso c’è tanta attesa per il 24 giugno quando si dovrà scegliere fra Bramanti e De Luca. Scelta, questa, che nemmeno Antonio Saitta affronta a cuor leggero. “Con coerenza chiarisco che nemmeno io so per chi voterò – ha spiegato – E nel rispetto dell’elettore non darò alcuna indicazione lasciando che ciascuno valuti autonomamente. Nessuna delle proposte in campo dà in ogni caso serenità a Messina per il futuro: faccio l’augurio a chi vincerà affinché lavori per il bene di questa comunità”.
Saitta annuncia già di tornare a dedicarsi al suo lavoro, e al suo ruolo di padre, senza però uscire completamente dalla politica. Sui rumors di un possibile avvicinamento fra Picciolo e De Luca invece smentisce tutti. “Per mia natura non seguo gossip veicolati per creare eventi mediatici – chiarisce Saitta – Ma non credo che questa vicinanza sia possibile”. A riguardo ha preso la parola anche l’on. Franco De Domenico. “Noi a differenza degli altri partiti accettiamo la democrazia e accettiamo la sconfitta – ha detto – Non è plausibile la vicinanza di Picciolo a De Luca. Il nostro lavoro proseguirà dai banchi del’opposizione”.
Sono intanto tre le liste del centrosinistra che hanno superato la soglia dello sbarramento giocandosi la possibilità dei seggi in consiglio. Il PD con il 6.2%, LiberaME con il 5.72% e Sicilia Futura con il 5.6%. Che però i partiti continuino a perdere consensi in favore di un voto d’opinione oggi spostatosi verso la figura di Cateno De Luca lo si ammette anche in casa dei democratici, ed è lo stesso Antonio Saitta a lasciarsi andare a una analisi dell’ultimo voto. “Certamente De Luca ha messo in campo tantissimi soldi per fare una campagna elettorale da un anno – ha detto – Il sindaco uscente, con una forte personalità certamente, è stato penalizzato per una scelta sbagliata di gestione delle liste. Anche per Bramanti l’errore è stato avere un campo 10 liste e subire una emorragia di voti per il metodo del disgiunto. Se guardiamo al movimento 5 stelle, invece, rispetto alle politiche ha ridotto i suoi consensi passando da 1 messinese su 4 a 1 messinese su 10 che ha votato Sciacca”. Cateno De Luca, inoltre, sarebbe stato per Saitta una scelta di cambiamento che i messinesi hanno interpretato affidandosi a una personalità forte, come è stato 5 anni fa con Renato Accorinti. “Per noi il voto disgiunto è stato uno dei più grandi problemi – ha concluso – Già eravamo usciti dal trauma di Genovese e del commissariamento. Oggi siamo ripartiti positivamente ma penso che si sarebbe dovuta cominciare a identificare prima la mia figura con quella di un sindaco. Sono sceso quando le caselle erano già tutte occupate”.