La seconda sezione della Corte di Cassazione ha confermato il dissequestro della Clinica Cappellani avvenuto il 29 settembre del 2017. La Cassazione ha rigettato il ricorso della Procura di Messina contro Antonino Di Prima e ha chiesto al tribunale del Riesame di pronunciarsi nuovamente su quanto stabilito a ottobre. Ieri a Roma si sono presentati i difensori di Antonino Di Prima, l’avvocato Salvatore Gullino, e di Dino Cuzzocrea, Bonni Candido.
Secondo l’accusa dietro l’acquisto della Cappellani per conto della Immobiliare Cappellani Srl si nasconde un gioco di società vuote che hanno occultato movimenti di capitali provenienti dall’estero. Coinvolte la fiduciaria del Lussemburgo Aughi Sa e la società Villa Cappellani Srl che dal 2002 hanno eseguito transazioni illegali per diversi milioni di euro. Oggi la Cappellani è gestita dal gruppo Giomi che comunque non è coinvolto nell’inchiesta. Il Gip Daniela Urbani aveva sottolineato che Dino Cuzzocrea aveva rimpatriato un capitale dall’estero per quasi 1 milione e 100 mila euro, mentre Di Prima per circa 733 mila euro.