Agli arresti domiciliari l’ex presidente di Sicindustria, attuale presidente della Camera di Commercio di Caltanissetta e presidente di Retimpresa Servizi di Confindustria Nazionale Antonello Montante l’imprenditore che è stato paladino dell’antimafia all’interno di Confindustria. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione. L’inchiesta, condotta dalla squadra mobile di Caltanissetta, è coordinata dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia. I domiciliari sono scattate per altre cinque persone. Gli arrestati sono accusati, a vario titolo, di essersi associati allo scopo di commettere più delitti contro la pubblica amministrazione e di accesso abusivo a sistema informatico, nonché di corruzione. Fra gli altri ci sarebbero anche tre agenti della Polizia di stato che avrebbero fatto parte di una rete di spionaggio a tutela di Montante. A un sesto indagato è stato notificato un provvedimento di interdizione (sospensione per un anno dal lavoro).
Le indagini della squadra mobile e della procura di Caltanissetta contestano ad Antonello Montante di aver creato una rete per spiare l’inchiesta scattata nei suoi confronti tre anni fa, dopo le dichiarazioni di alcuni pentiti di mafia. Il 22 gennaio del 2016, infatti, Montante aveva ricevuto un avviso di garanzia per il reato di concorso esterno in associazione mafiosa. L’ipotesi era di legami d’affari e rapporti di amicizia con Vincenzo Arnone, boss di Serradifalco, figlio di Paolino Arnone, storico padrino della provincia di Caltanissetta morto suicida in carcere nel 1992. Vincenzo Arnone è stato testimone di nozze di Montante. Montante è stato uno degli esponenti di punta della svolta antimafia di Confindustria ricoprendo anche la carica di responsabile nazionale per la Legalità.