Regole chiare per non ripetere gli errori del passato. Il Movimento CMdB – Cambiamo Messina dal Basso – invita tutti i candidati alla sindacatura a impegnarsi contro il voto di scambio. Troppo recenti, infatti, le vicende giudiziarie che hanno coinvolto numerosi politici locali per una squallida compravendita delle preferenze e dello stesso diritto di cittadinanza: episodi noti di cui si sono occupati i maggiori media nazionali, ferite ancora sanguinose per la civiltà e la democrazia. “I pacchi della spesa li distribuivamo nella zona sud nell’ambito della campagna elettorale di Paolo David, Francantonio Genovese e Franco Rinaldi”.
È quanto avevano recentemente dichiarato nell’aula bunker, davanti ai giudici, Angelo Pernicone ed il figlio Giuseppe nel processo scaturito dall’operazione Matassa [come riportato dalla Gazzetta del Sud del 26 gennaio scorso]. Disarmanti le dichiarazioni degli indagati che dicevano di non essere a conoscenza del fatto che distribuire regali in cambio di voti potesse considerarsi reato.
È quanto avevano recentemente dichiarato nell’aula bunker, davanti ai giudici, Angelo Pernicone ed il figlio Giuseppe nel processo scaturito dall’operazione Matassa [come riportato dalla Gazzetta del Sud del 26 gennaio scorso]. Disarmanti le dichiarazioni degli indagati che dicevano di non essere a conoscenza del fatto che distribuire regali in cambio di voti potesse considerarsi reato.
Ricordando come certi passaggi si ripetano con maggior frequenza nelle tornate amministrative (basti pensare anche al caso che riguardò cinque anni fa il collegio di Casa Serena), il Movimento CMdB chiede alla Prefetta, dott.ssa Maria Carmela Librizzi, di volersi fare promotrice – non appena saranno ufficializzate le candidature – di un incontro con tutti i protagonisti della corsa a Palazzo Zanca per chieder loro di vigilare, di concerto con i delegati delle liste a sostegno, affinché sia strettamente rispettata la normativa elettorale, con particolare riguardo alle disposizioni relative al clientelismo, al voto di scambio, al presidio illegale nei seggi elettorali e ai meccanismi di controllo delle preferenze.
Il fenomeno mafioso – mai citato nelle recenti campagne elettorali – muove sempre i suoi passi in un’occupazione oppressiva del territorio: opporsi all’inquinamento del voto è un dovere etico che riguarda tutti i candidati, indifferentemente dal colore politico. Cambiamo Messina dal Basso sarà sempre in prima linea per tutelare un corretto esercizio del diritto al voto: trasparenza e legalità in difesa della democrazia.