Che il mare sia sempre meno pescoso è un fatto di cui si discute da anni. Eppure nonostante fermi biologici e multe salate, si continua a pescare e smerciare pesce di taglia illegale. E’ il caso della “neonata”, il novellame di sarda, catturato in grandi quantità per raggiungere le tavole di chi non vuole rinunciare alle prelibate frutturine di ottimo pesce.
Le conseguenze sono però inevitabili. Così nella notte tra il 27 e 28 marzo è stato eseguito uno dei più grandi sequestri di novellame avvenuti in Italia: centinaia di cassette di neonata di sarda, pari a una tonnellata e duecento chili di novellame, trasportato su un camion bloccato mentre stava sbarcando all’imbarcadere della Rada San Francesco.
Ad intervenire, a seguito di lunghe indagini, i militari della Sezione di Polizia Giudiziaria della Capitaneria di Porto-Autorità Marittima dello Stretto di Messina. Appostamenti notturni e diversi controlli. Il tutto nell’ambito dell’operazione denominata “Undersize” che ha già portato alla comunicazione di diverse notizie di reato. Il valore stimato per il novellame ora posto sequestro è di oltre 30.000 euro.
Al momento dello sbarco presso l’imbarcadero di Messina, il blitz dei militari che hanno denunciato all’autorità giuiziaria il camionista, accusato di detenzione e trasporto di prodotto ittico allo stato di novellame.
L’attività di indagine della Capitaneria continuerà nei prossimi giorni ed i controlli saranno maggiormente intensificati. Controlli, riferisce sempre il comunicato della Capitaneria di Porto di Messina, mirati a salvaguardare il forte fenomeno di depauperamento delle risorse ittiche causato da una illegale attività di pesca.(fonte GEAPRESS.COM)