di Marina Pagliaro – 45 scuole, l’Università degli Studi di Messina, l’ASP 5, il SUES 118 e le Aziende ospedaliere per una macchina organizzativa davvero grande che informerà preparando i cittadini “al peggio”. L’intento della IX edizione della settimana della sicurezza “MESSINA RISK SIS.MA. 2018” che si svolgerà dal 16 al 21 aprile è quello non soltanto di far capire quali manovre eseguire in caso di calamità, ma anche come si agisce per non seminare panico e mantenersi operativi. La settimana è stata presentata questa mattina in Conferenza Stampa a Palazzo Zanca dall’Assessore alla Protezione Civile Sebastiano Pino, da Antonio Rizzo esperto della Protezione civile, dal funzionario delegato del Volontariato del dipartimento regionale Protezione Civile, Graziarosa Cammaroto, dal presidente della Consulta di Volontariato di Protezione Civile, Massimiliano Minutoli e dal nuovo dirigente del Dipartimento della Protezione Civile comunale Riccardo Pagano. La manifestazione si svolgerà grazie alla collaborazione di diverse forze: la Prefettura di Messina, la Protezione Civile della Regione Sicilia e della Regione Calabria, la Capitaneria di Porto. Le esercitazioni, oltre a tenersi nelle scuole e in altri punti aperti al pubblico, si svolgeranno anche in mare con la Sisubsarex (soccorsi e salvataggi simulazione maremoto) e gli elicotteri della guardia costiera. Da Reggio Calabria a Messina arriverà una colonna mobile di soccorsi. Ai centri di ammassamento di S.Filippo, il “Pala Rescifina” ospiterà insieme al “Forte Masotto” a Campo Italia una simulazione di ricerca feriti.
“Le esercitazioni sono importanti ma spesso sottovalutate – ha detto Pagano – Invece servono per testare i protocolli e la loro validità e per istruirci all’autodifesa. Se i nostri comportamenti quotidiani fossero orientati proprio al rispetto di piccoli gesti saremmo una comunità attiva. A volte rimaniamo bloccati in doppia fila per colpa di un’auto parcheggiata male. Pensate in caso di calamità quanto potrebbe essere dannoso”. La riforma del Codice della Protezione civile del 1 Gennaio del 2018 ha reso necessario modificare determinati comportamenti e procedure. “Il nuovo codice – ha spiegato Rizzo – parla di cittadinanza attiva consapevole, di diritti e doveri dei cittadini che devono rispettare le ordinanze e resilienza come capacità della popolazione di resistere e tornare quanto prima a svolgere attività normali. Questo è possibile soltanto conoscendo le procedure e imparandole durante le esercitazioni”.
La protezione civile, nel corso degli ultimi anni, si è concentrata sulla sperimentazione di diversi accorgimenti e novità importanti per i cittadini, come l’Allert System cioè un’applicazione attraverso cui essere informati tempestivamente di provvedimenti sindacali in merito alla sicurezza e per ricevere subito le circolari di allerta. Ma sono stati anche posti i cartelli della protezione civile per indicare quali spiagge sono a rischio maremoto. Il momento dell’informazione scolastica, poi, è divenuto fondamentale perché oltre la simulazione scolastica durante la giornata organizzata viene affiancata dallo studio preventivo anche dei gesti di sicurezza da seguire. Importante sarà il ruolo delle cliniche private perché, secondo i dati, le persone coinvolte in una calamità a Messina sarebbero 4000 e quindi i nosocomi devono essere preparati a essere operativi. Gli Ingegneri che sono stati all’Aquila per fare il censimento dei danni, faranno anche a Messina, nel corso di questa settimana, una verifica delle zone franose dove potrebbero creare intralcio in caso di calamità e quindi problemi nella gestione di emergenza. Durante la conferenza stampa sono intervenuti anche Massimo Minutoli e Graziarosa Cimmaroto. Il sindaco Renato Accorinti ha concluso i lavori complimentandosi con la Protezione civile per il lavoro svolto e per la partnership con Reggio Calabria.