A diramare ieri i documenti ufficiali sulla sanzione di 30 mila euro del Genio civile di Catania al Comune di Messina e all’AMAM l’On. Cateno De Luca. La concessione della condotta di Fiumefreddo scaduta e non rinnovata ha fatto incorrere il Comune nell’uso abusivo dell’acqua. Oggi dal suo profilo fb risponde l’Assessore Sergio De Cola che scrive: “In merito a quanto con inutili allarmismi che hanno certamente carattere elettorale, l’onorevole De Luca ha “denunciato”, l’Amministrazione Comunale conferma quanto già esposto in data 31 dicembre 2017 e cioè che tutte le procedure per il rinnovo della concessione sono avviate da tempo (molti mesi prima della conferenza stampa dell’onorevole De Luca) e che sulla scorta dei pareri legali si è in procinto di impugnare in sede giudiziaria la sanzione di 30.000 € per presunto esercizio abusivo dell’attività di derivazione delle acque, in quanto in contrasto con la norma e con il disciplinare che accompagna la concessione”.
Dunque il Comune di Messina impugnerà la sanzione perché ingiusta e non coerente con quanto stabilito dal contratto che regola la concessione fra Fiumefreddo e Messina. Per questo motivo, secondo quanto scrive De Cola, la sanzione è priva di fondamento giuridico e il Comune non ha mai ricevuto la diffida a sospendere l’erogazione. Dunque non esiste da parte dell’Amministrazione alcun disinteresse a rinnovare la concessione reiterata nonostante le diffide che, secondo quanto riportato da De Luca, sarebbero state più volte inviate al Comune di Messina. In sostanza per l’Assessore ai lavori pubblici la nota diramata da De Luca è soltanto una interpretazione capziosa dell’onorevole. “La sanzione è inoltre priva di fondamento giuridico in quanto ne’ prima ne’ dopo la presentazione della istanza di rinnovo il Comune è stato diffidato a sospendere la derivazione. Per questo non ha reagito subito in via giudiziaria. – continua De Cola – Relativamente alle interpretazioni fatte sullo statuto di Amam sfugge probabilmente all’onorevole De Luca il complessivo quadro normativo di riferimento che, differentemente da quanto da lui affermato, indica chiaramente come le azioni poste in essere dall’Amministrazione siano corrette.”
Dunque per De Cola l’ennesima strumentalizzazione politica in vista delle elezioni. Conclude la nota: “Stupisce inoltre che documenti interni siano diventati pubblici senza che ci sia stata una regolare richiesta di accesso agli atti ma a 2 mesi dalle elezioni molte cose possono comprendersi ma certamente non giustificarsi“. (Mar. Pa.)