IL PDL MESSINESE RICOMINCIA DA…3: TRA COMMISSARIAMENTI E PROSSIME CANDIDATURE

E’ un sabato mattina climaticamente in pendant con l’atmosfera primaverile solita delle  tornate elettorali.

Alle 10,30 splende il sole e l’aria è calda dalle parti di via I Settembre dove, al primo piano di uno stabile al civico n. 37, è prevista una conferenza stampa firmata Popolo della Libertà. La sede è la stessa che fino a poco tempo fa era il quartier generale dell’allora aspirante deputato regionale Nino Germanà. Sono trascorsi ben quattro mesi da quell’incontro elettorale che, consentì a due messinesi targati Pdl (il giovane imprenditore e già deputato nazionale e il sempreverde Santi Formica) di approdare all’Ars, lasciando fuori dall’Assemblea figure storiche del partito come quella di Buzzanca. E a proposito dell’ex sindaco, avevamo già notato la sua assenza in occasione del comizio del segretario Angelino Alfano al PalaAntonello, prima delle politiche; la cosa aveva sorpreso qualcuno, qualcun altro un po’ meno. L’ipotesi più accreditata è che il partito volesse giocare solo sull’immagine di nomi credibili o quantomeno, intendesse lasciar -momentaneamente- fuori dalla foto di gruppo, quelli davvero “impresentabili.” E’ evidente infatti che, all’indomani dell’ennesimo scivolamento di scettro dalle mani del politico barcellonese, la città non fosse più così pronta ad osannarlo. In apparenza almeno!

 Di fatti non si può sottovalutare l’importanza del numero di voti ottenuti dal coordinatore provinciale del Pdl, in occasione delle regionali di ottobre (7776 in tutto).

Evidenti episodi di personalità multipla che devono aver riguardato molti elettori: infatti gli stessi che lo criticavano per strada e in camera caritatis,  poi lo appoggiavano alle urne, in modo silenzioso e discreto, per evitare il T.S.O. probabilmente.

Mancava un mese fa al Palacultura e manca stamattina il buon Peppino. Viene dunque spontaneo chiedersi dove sia. Andiamo avanti però, lasciandovi per il momento, in sospeso sulla faccenda.

In una stanza piccola ma molto luminosa, stanno premuti tra loro come sardine, giornalisti, politici e politicanti e supporters più o meno giovani. Al tavolo dei relatori, seduti l’uno a fianco all’altro da destra: l’On. Germanà , l’On. Giuseppe Castiglione ( coordinatore regionale del Popolo della Libertà), l’On. Vincenzo Garofalo  e il Presidente della Provincia, Nanni Ricevuto. Alle loro spalle un poster gigante che ritrae la nostra Sicilia tinta di azzurro (diremmo i colori sociali, se il Pdl fosse una squadra di calcio) e un enorme 33,39%  sovrascritto in bianco. Il primo ad intervenire è l’On. Garofalo, riconfermato deputato per la seconda volta. “Il risultato elettorale ci aiuta a guardare avanti, noi abbiamo il piacere di dire che sia a Messina che in provincia siamo il primo partito” .Se poi volessimo farla completa, c’è da dire che un siciliano su tre, al Senato ha scelto Pdl. Rispetto alle previsioni iniziali dunque, eccellente la performance nella nostra terra del partito del Presidente (come abbiamo detto tante volte, Berlusconi sarà sempre “il presidente” di qualcosa. Inoltre, nel loghetto del Pdl c’è proprio scritto “Berlusconi presidente”, in barba ai creduloni che avevano abboccato alla bufala del rinnovo del segretario e la millantata nomina di Alfano -eventualmente- a capo del governo, qualora il partito avesse avuto la maggioranza di voti alla Camera).

Lo scopo dell’ incontro di stamane è, dunque, quello di tirare le somme relativamente agli esiti della tornata elettorale appena conclusa :  di autocritica non se ne avverte il bisogno, considerata la rimonta che in una quarantina di giorni il partito ha avuto,  né più né meno la resurrezione della Fenice che si rigenera dalle sue stesse ceneri. Forse un rimprovero piccino potrebbe riguardare l’aver sottostimato la forza del Movimento 5 Stelle che, secondo alcune opinioni, sarebbe stato preso sotto gamba dai politici navigati di casa nostra.

Non lo sottovalutiamo affatto” sostiene Garofalo; “riguardo al Movimento non siamo superficiali né disattenti al sentimento di una fetta dell’ elettorato” ma aggiunge, circa i neodeputati grillini “non si creda siano i portatori della soluzione a tutti i problemi”.

Così, su punzecchiatura della stampa, si arriva gattonando al prossimo step politico che riguarda Messina: le amministrative. I relatori insistono su un dato fondamentale “ci interessa parlare di programmi, di idee, quelle vanno valutate e appoggiate. Il nome del candidato non è il primo punto su cui discutere. Il programma è la priorità” sottolinea Castiglione.

Smarrimento e vaghezza sono evidenti da parte di tutti che quindi iniziano a rimbalzarsi addosso, dando ciascuno la sua risposta in merito. “Tra quindici giorni vi diremo il nome del candidato” sostiene Ricevuto. “Il programma! Dobbiamo preoccuparci del programma e dei progetti. Il nome viene dopo e sarà scelto fra i più credibili e affidabili” riprende la parola Garofalo.

Insomma questo nome non c’è. Com’era prevedibile, i grandi partiti del finto bipolarismo all’italiana, hanno dovuto aspettare l’esito delle politiche per fare il punto e ancora, non si è pronti a prendere posizione in merito alle prossime candidature da proporre all’elettorato.

Dal canto suo, l’On. Germanà tace circa il nome del futuro candidato sindaco ma si pronuncia a riguardo dell’ultima azione del Presidente Crocetta che, appena qualche giorno fa, ha presentato il ddl per l’abolizione delle province in Sicilia. “Faremo le barricate in aula” dichiara il deputato regionale messinese, ricalcando la medesima dichiarazione rilasciata da Alfano, appena appresa la notizia dell’accelerazione del Governatore sulla questione. Secondo il Pdl non ci sarebbe il risparmio economico che Crocetta ha annunciato nei suoi dati e la cancellazione di queste amministrazioni sarebbe deleteria (ma hanno forse scordato d’averlo proposto loro in occasione delle politiche del 2008, c’è da chiedersi cosa abbia ribaltato la situazione tanto da renderla un disegno da combattere).

Rischio disoccupazione per Ricevuto dunque, ma siamo certi verrebbe eventualmente ricollocato altrove, tanto per non perdere l’abitudine alla poltrona, essendo così assuefatto ad incarichi e titoli, lui che il passaggio dalla prima alla seconda Repubblica non l’ha neanche avvertito.

Germanà infine esalta la nuova classe dirigente del partito che “ha creduto e crede nel nuovo Pdl. Pensiamo al dato di Patti dove abbiamo raggiunto il 34% ,un risultato importantissimo, quintuplicando i voti delle regionali“. E a proposito di Patti, era  presente alla conferenza anche Mauro Aquino, sindaco dal 2011 del Comune che da qualche giorno è nell’occhio del ciclone, per via dell’inchiesta denominata Fake. Aquino sembra essere proprio uno di quegli uomini nuovi la cui immagine piace e serve al Pdl. Era in pole position questa mattina così come era in prima fila durante il discorso del Segretario lo scorso febbraio.

Ed eccoci quindi pronti a tornare su quel tema che avevamo lasciato in sospeso, perchè se Aquino ha un’immagine che piace, qualcun altro evidentemente non ce l’ha più. Che fine ha fatto Giuseppe Buzzanca? Oltre ad essere l’ex sindaco ed ex presidente della provincia regionale, è anche il coordinatore provinciale del Pdl. O no? “La domanda sorge spontanea” come avrebbe detto Lubrano. E la risposta è vaga, vaghissima, quasi nebbiosa. “Emmm, sssss, fffforsssss!” biascicano, balbettano, sussurrano i relatori pidiellini.

Insomma, verrà sostituito da un commissario o no?” chiediamo all’onorevole (non ha senso specificare chi; uno a caso, scegliete voi) .

Ci risponde: “eh, molto probabilmente!”.

Ma a noi  piace la chiarezza e, rispettosamente, ancora di più affondiamo il dito nella piaga: “Sì, no o probabilmente?”.

E lui, un po’ timidamente accenna un “SSSSSS…” .

Cosa avrà voluto dire? Bè usate un po’ di immaginazione e indovinate qual è la vocale mancante per comporre la risposta. Esattamente! (ELEONORA URZI’)

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