di Marina Pagliaro – Un discorso che ha voluto raggiungere tutti, semplice, quello con cui Alessandro Di Battista si è rivolto a Piazza Cairoli oggi dove alle 12 ha incontrato i messinesi. Arrivato sul camper (con figlio e compagna), Di Battista, insieme a Francesco D’Uva, Grazia D’Angelo, Angela Raffa e Antonella Papiro è stato accolto da una folla con cui ha interagito e a cui ha esposto tutti gli impegni del Movimento 5 Stelle.
“Non andare a votare vuol dire favorire il sistema dei voti di scambio, presente al Sud come anche al Nord – ha detto – Smettiamola di porre queste distanze: la disoccupazione c’è qui come su, i problemi dei pensionati sono uguali dappertutto”.
Non era la prima volta per Di Battista in Sicilia. “Conosco questa terra e i suoi problemi. – ha spiegato – Primo fra tutti quello dell’autostrada e dei traporti. In tutti questi anni possibile che nessuno abbia mai voluto realizzare una ferrovia? Il Ponte darebbe soltanto fare gli interessi dei mafiosi”.
E proprio a voler sottolineare il carattere non antipolitico ma strettamente oppositivo alle logiche dei sistemi che hanno governato finora menziona anche la famiglia Genovese: “Nei prossimi giorni andrò nella terra dei De Luca, qualche giorno fa sono stato a Lauria dove c’è la stirpe dei Pittella, qui ci sono i Genovese. La politica cos’è passaggio di consegne tra padre e figlio o passaggio di arance? – ha detto, suscitando applausi a destra e sinistra – Ma è facile prendersela con i Genovese di turno, io invece me la prendo con quelli che avrebbero voglia di cambiare ma non lo fanno. Questo è il momento di capire che abbiamo sbagliato a votare finora, ribellatevi siciliani!”.
Rimanendo sempre fedele all’escalation verbale in pieno stile 5 stelle poi, non risparmia nemmeno un “vaffa” legato proprio alla questione rimborsopoly: “Quattro furbetti hanno restituito meno del dichiarato ma hanno restituito. – ha detto – Questo paese è fatto al contrario: le sanguisughe non si sono mai tagliati lo stipendio e attaccano noi perché ce ne siamo tagliato troppo poco, ma andassero a f*****o”.