RIGOLETTO DELLA DISCORDIA: IL DIRETTORE ARTISTICO GENITORI “BACCHETTA” IL M° FOGLIANI

 

Dopo le dimissioni del direttore d’orchestra di Rigoletto, M° Antonio Fogliani, il direttore artistico per la musica dell’Ente Teatro Vittorio Emanuele, M° Lorenzo Genitori, ha voluto esprimere, in una nota, delle considerazioni in merito alla vicenda.

Secondo Genitori, non è vera l’affermazione riguardo ad una presunta “totale assenza di comunicazione”, evidente da un costante scambio di battute sia via e-mail, che in forma telefonica, in cui lo stesso Fogliani aveva affermato che “almeno artisticamente, il progetto sta nascendo con una forza positiva”.

Sarebbe errata anche l’obiezione sulla mancata presenza dell’ex direttore alle prove di regia, in quanto il teatro, se gli fosse stato dato il tempo, avrebbe garantito una sua costante partecipazione. Genitori precisa, inoltre, che Fogliani, se gli fosse stato a cuore il lavoro, sarebbe arrivato in teatro il 28 Febbraio, giorno della riunione di Compagnia, e non il 4 Marzo come gli è stato concesso per sua diretta richiesta.

Sulla questione delle partiture, è stata gravissimo per il direttore artistico essere stato individuato come responsabile della vicenda dallo stesso Fogliani, in quanto il ritardo degli spartiti è stato dettato da circostanze oggettive. Il messaggio di Genitori si conclude come le sue considerazioni provengano da un pianista professionista per dieci anni, che ha costituito l’Orchestra del teatro più di venti anni fa e che è legato a motivi personali di affetto riguardo l’ambito artistico.

Dopo la risposta del CdA, i sindacati hanno specificato come le dimissioni del M° Fogliani siano state un segno tangibile della deludente amministrazione dell’ente e che chi si è rifiutato di sostituire il direttore d’orchestra dimostra quanto sia negativa l’immagine del teatro Vittorio Emanuele a livello nazionale e non solo. Vengono, poi, enunciate le questioni scottanti discusse da mesi, come il bilancio di previsione per il 2013 a tutt’oggi non ancora esitato, il mancato versamento dei contributi previdenziali a carico dell’Ente, i pochi pagamenti effettuati alle ditte fornitrici non obiettivi.

 

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