Asp di Trapani: scandalo esami istologici, conto alla rovescia per l’addio di Ferdinando Croce

L’Asp di Trapani è al centro di uno scandalo sanitario a causa di gravi ritardi nella refertazione di esami istologici, con oltre 3300 test fermi e 206 casi di tumore diagnosticati tardivamente. La situazione ha portato all’intervento del Ministero della Salute e all’apertura di inchieste da parte delle Procure di Marsala, Palermo e Trapani.

Adesso Ferdinando Croce, direttore generale dell’Asp, rischia la rimozione dall’incarico: ma in molti, anche all’interno di Fratelli d’Italia che ha caldeggiato la sua nomina, aspettano delle dimissioni “spontanee”. La Regione Sicilia infatti ha avviato un procedimento sanzionatorio e, se Croce non si dimetterà entro lunedì, verrà escluso dall’albo nazionale dei direttori generali. Non è il primo scandalo in cui viene coinvolto: il suo nome in campo sanitario è assurto alle cronache quando da vice capo di gabinetto dell’assessore Ruggero Razza fu indagato nell’inchiesta sui dati delle vittime del covid.

Le attuali indagini mirano a far luce sui ritardi che hanno compromesso le diagnosi e messo a rischio la vita di numerosi pazienti. Il Codacons ha presentato un esposto, mentre la politica locale è in fermento, con interrogazioni parlamentari e richieste di chiarimenti sulla gestione dell’Asp.

La vicenda ha sollevato dubbi sulla petizione a sostegno di Croce, con oltre 1300 firme raccolte in 12 ore, e sulla sua possibile influenza sui funzionari statali. Il M5S ha chiesto una seduta d’aula urgente all’Ars per discutere del “disastro sanità” in Sicilia.

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