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Da avversario a interlocutore privilegiato il passo è stato breve. O forse è bastata la “testa” di Marcello Scurria all’Arisme, casella ora vuota che potrebbe servire a sancire un accordo che evidentemente è passato oltre l’intervento di Matilde Siracusano (che della vicenda Arisme è stata politicamente protagonista) all’interno di Forza Italia, in Sicilia guidata dal Governatore Schifani non senza opposizioni interne allo stesso partito.
Una vicenda che resta un nervo scoperto, tanto che ancora stamattina è stato lo stesso sindaco di Taormina a minacciare: “Mi sono rotto le scatole di essere tirato in ballo per le vicende che riguardano la sostituzione del sub commissario al risanamento della città di Messina!Ora smettetela o apro gli armadi!”
In attesa di capire se gli armandi verranno aperti, Cateno De Luca adesso si prepara alla prossima sfida politica con una strategia dichiarata: opposizione fino al 2027, ma dialogante e costruttiva, per poi puntare a far parte della futura squadra di governo. La metamorfosi politica è compiuta: da opposizione dura e intransigente a un atteggiamento di collaborazione, pur senza rinunciare al sogno di diventare Presidente della Regione Siciliana. Ma la “realpolitik” ha portato a più miti consigli e così, dopo aver inanellato diverse sconfitte elettorali (che qualche maligno ha definito “passi più lunghi della gamba), dal seggio senatorio a Monza fino alle Europee, De Luca ha capito che la sua “macchina da guerra” sarebbe rimasta in garage senza qualcuno per cui poterla usare. E dopo l’ammiccamento al centro sinistra, servito solo a chiarire ai suoi da che parte volessero stare (vedi la fuga da SCN di Ismale La Vardera e prima ancora di Alessandro De Leo), il centro destra, e Schifani in particolare, rappresentano la nuova certezza politica.
Così dopo un incontro con il presidente della Regione, Renato Schifani, organizzato dal presidente dell’Ars Gaetano Galvagno, De Luca ha chiarito ai giornalai la sua nuova linea politica. “Fino al 2027 sarò all’opposizione, ma senza preclusioni al dialogo. Dopo, voglio far parte del governo. Il ruolo non è importante, ma voglio stare dentro, purché attraverso il consenso elettorale e non per accordi sottobanco”. Una dichiarazione che segna un cambio di passo rispetto al passato, quando la sua retorica era improntata sulla totale contrapposizione con l’establishment regionale.
De Luca, ovviamente, respinge le accuse di opportunismo e fame di poltrone, sostenendo che si tratta di una scelta ponderata e frutto di autocritica. “Ho perso dodici chili in sei mesi, mi sono tolto un po’ di scorie. Ho lavorato su me stesso e ho fatto una presa di coscienza. In base agli obiettivi che hai, devi avere la capacità di modificare alcuni tuoi comportamenti”.
Nel frattempo, Messina ha ospitato un evento significativo per la gestione dei rifiuti in Sicilia, “65% e oltre. Gestione dei rifiuti in Sicilia: le sfide regionali, il modello Messina e gli obiettivi futuri”. Il Presidente Schifani, presente nella città dello Stretto, ha anche incontrato i sindaci dei Comuni dell’Area urbana funzionale (FUA) per discutere delle risorse del PR FESR 2021-2027. Tematiche che toccano da vicino De Luca e il suo successore alla guida della città, Federico Basile, considerato ancora un uomo di fiducia dell’ex primo cittadino.
De Luca non ha tuttavia messo da parte la sua ambizione di diventare Presidente della Regione Siciliana: “Non l’ho mai nascosto e non lo nascondo ora. Voglio essere utile a questa terra, senza rimanere per decenni all’opposizione come fanno altri, perché stare all’opposizione è comodo, non comporta rischi e permette di evitare le responsabilità del governo”.