Un altro duro colpo da incassare per il ministero delle Infrastrutture, dopo il caos di polemiche che riguardano i ritardi ferroviari: il Tar del Lazio ha infatti dichiarato ammissibile il ricorso presentato dal Comune di Villa San Giovanni e dalla Città metropolitana di Reggio Calabria contro il parere positivo della commissione Via Vas al progetto del Ponte sullo Stretto.
Nonostante i tentativi del ministero dei Trasporti e della società Stretto di Messina di chiudere rapidamente il contenzioso con una dichiarazione di inammissibilità del ricorso, i giudici amministrativi non solo non hanno accolto l’istanza, ma hanno anche disposto l’integrazione documentale richiesta dalle due amministrazioni calabresi.
Il parere positivo della commissione Via Vas – per quanto condizionato al rispetto di ben 60 prescrizioni – ha dato origine a una serie di atti, come il decreto di chiusura della conferenza dei servizi del 23 dicembre scorso. Gli enti calabresi, assistiti dall’avvocato Granara, hanno annunciato che impugneranno qualsiasi ulteriore atto che dovesse essere adottato nel frattempo.
In una nota congiunta, il Comune di Villa San Giovanni e la Città metropolitana di Reggio Calabria hanno spiegato: “La proposizione di un’azione giudiziaria non è certamente da ‘detrattori’, come da taluno siamo stati definiti, ma è la naturale conseguenza di una posizione terza e istituzionale assunta sin dal primo momento. Non potevamo che chiedere al tribunale amministrativo una valutazione di merito”.
Le amministrazioni denunciano di essere state ignorate nel sollevare obiezioni e nell’evidenziare lacune progettuali e procedurali. Perplessità che il parere condizionato della commissione Via Vas non ha fatto altro che acuire, spingendole a ricorrere formalmente al Tar. L’udienza è stata rinviata a data da destinarsi, lasciando il progetto in una situazione di stallo.
Non è solo il Ponte sullo Stretto a sollevare polemiche. Sempre dalla Calabria arriva un nuovo grattacapo per il ministero dei Trasporti. I sindaci calabresi sono saliti sulle barricate per denunciare i ritardi nei lavori per l’Alta Velocità ferroviaria. L’ennesimo blocco della circolazione dei treni, causato da vento forte e detriti – incluso un container – sui binari, ha messo in evidenza la fragilità dell’infrastruttura.
“Nonostante le promesse, non sono stati ancora stanziati finanziamenti concreti per la tratta, e il rischio che l’opera resti incompiuta è sempre più concreto”, hanno dichiarato i primi cittadini. Rfi e il Mit hanno cercato di smentire, affermando che “non c’è alcun problema sull’Alta Velocità Salerno-Reggio” e che i lotti non ancora finanziati lo saranno a breve. Tuttavia, al momento non ci sono atti concreti che lo confermino.
Nel frattempo, il caos ferroviario ha richiesto dodici ore per tornare alla normalità, alimentando ulteriormente il malcontento e le critiche verso una gestione che molti definiscono inefficace.