Il Dott. D.D., 47 anni, di Palermo, aveva partecipato a una procedura concorsuale per soli titoli, indetta dall’Asp di Palermo, per l’affidamento di incarichi a tempo determinato di Assistente Amministrativo (Cat. C) presso i poliambulatori di Lampedusa e Ustica. Nonostante si fosse collocato in posizione utile, il giorno del conferimento dell’incarico l’Asp aveva rettificato al ribasso il punteggio precedentemente attribuito, sostenendo che il servizio prestato dal candidato non fosse riconducibile alla categoria immediatamente inferiore rispetto a quella del concorso.
Il ricorso al CGARS e la sentenza favorevole
Con il patrocinio degli avvocati Girolamo Rubino e Giuseppe Impiduglia, il Dott. D.D. aveva presentato ricorso al Giudice Amministrativo, evidenziando l’illegittimità della rettifica operata dall’Asp. I legali avevano dimostrato che il servizio svolto dal ricorrente, inquadrato nel livello “BS”, doveva essere considerato equivalente alla categoria “B”, immediatamente inferiore alla “C”.
Nel gennaio 2024, il CGARS aveva accolto il ricorso, annullando gli atti impugnati e riconoscendo il diritto del Dott. D.D. alla corretta valutazione del servizio prestato. Tuttavia, nonostante la sentenza, l’Asp di Palermo non aveva provveduto ad aggiornare il punteggio del candidato.
L’avvio di un nuovo contenzioso per l’esecuzione della sentenza
Di fronte all’inerzia dell’Asp, il Dott. D.D., sempre assistito dagli avvocati Rubino e Impiduglia, aveva presentato un nuovo ricorso al CGARS, chiedendo l’esecuzione forzata della sentenza. Nel frattempo, l’Asp aveva indetto una procedura di stabilizzazione del personale precario per la copertura di tre posti di assistente amministrativo, cui il Dott. D.D. aveva partecipato. Egli aveva chiesto che venisse riconosciuto, in base ai principi di retrodatazione giuridica, anche il servizio che non aveva potuto svolgere a causa dei provvedimenti dichiarati illegittimi dal CGA.
Nonostante ciò, con una delibera dell’agosto 2024, l’Asp aveva escluso il candidato dalla procedura di stabilizzazione, non valutando il servizio mancante e disattendendo la precedente sentenza del CGA.
La nuova sentenza e la nomina di un commissario ad acta
Con sentenza dell’8 novembre 2024, il CGARS ha nuovamente accolto le ragioni del Dott. D.D., dichiarando la nullità della delibera adottata dall’Asp e ordinando all’azienda sanitaria di dare integrale esecuzione alla sentenza precedentemente emessa. Per garantire il rispetto della decisione, il tribunale ha nominato un commissario ad acta, individuato nel Dirigente generale del dipartimento per la pianificazione strategica presso l’Assessorato della salute della Regione siciliana, che interverrà in caso di ulteriore inottemperanza da parte dell’Asp.
Condanna alle spese di lite
Oltre a disporre l’esecuzione forzata, il CGA ha condannato l’Asp di Palermo al pagamento delle spese di lite sostenute dal ricorrente, a ulteriore conferma dell’illegittimità delle condotte tenute dall’azienda sanitaria.