“Con l’entusiasmo che solo la notizia di nuove stabilizzazioni può suscitare, salutiamo le recenti assunzioni in Messina Social City che riguardano le categorie protette: in particolare quella del Sig. Calogero Carlo Crocè, che a partire dal 1° novembre ha ottenuto il suo contratto a tempo indeterminato. Per i meno avvezzi alla storia di questa figura, basti sapere che si tratta del fratello della nota sindacalista di riferimento per alcune categorie di precari, tirocinanti inclusi. Un caso? Sicuramente!” Così in una nota Palmira Mancuso, coordinatriceregionale di Più Europa, che continua a seguire da vicino le vicende della Messina Social City.
“Curioso però che a febbraio-marzo 2023 fosse stata fatta una richiesta al preposto ufficio del lavoro per due addetti alla contabilità e un impiegato amministrativo, a cui seguirono tuttavia quattro assunzioni. Oggi, con l’ingresso del Sig. Crocè, il numero è tornato a tre, ma inspiegabilmente è stato escluso il primo in graduatoria, che immaginiamo abbia già fatto ricorso.
Ma è proprio la modalità con cui il Sig. Crocè è stato introdotto che suscita le maggiori perplessità – continua la dirigente del partito – Inizialmente assunto come impiegato amministrativo, ha visto prontamente trasformata la sua qualifica in addetto alla contabilità di magazzino a Casa Serena, con un contratto che, guarda caso, è stato rinnovato a giugno fino alla maturazione della qualifica per la quale ora è stato definitivamente assunto. La posizione di Crocè colpisce perchè pur risultando nelle liste dell’ufficio di collocamento ai sensi della legge 68 non si capisce con quale qualifica sia stato assunto e che titolo avesse e questo rende difficile comprendere se l’azienda abbia davvero rispettato gli obblighi di assunzione di lavoratori disabili previsti dalla Legge 68/99 e del fabbisogno dell’azienda, un impegno richiesto a ogni azienda pubblica con più di 15 dipendenti. Ma sono dettagli.
Nel frattempo, tra queste assunzioni “di fortuna”, emergono paradossi difficili da ignorare: mentre si aprono nuove posizioni,infatti, non vengono rinnovati i contratti di vari operatori sanitari, rimpiazzati da OSA (operatori socio-assistenziali), che hanno un costo inferiore, ma non possono svolgere le stesse mansioni. Un “dettaglio” che, tra il 31 ottobre e il 1° novembre, ha lasciato alcuni utenti senza servizio e senza nemmeno una comunicazione ufficiale da parte della MSC.
Eccoci, dunque, a ringraziare Messina Social City e l’amministrazione comunale per la loro trasparenza esemplare, una narrazione che appare ogni giorno più distante dalla realtà” conclude Palmira Mancuso.