Revocata la confisca da 100 milioni di euro a Giuseppe Busacca: “nessuna pericolosità sociale”

La Corte d’Appello ha annullato ieri il provvedimento di confisca per Giuseppe Busacca, imprenditore di 67 anni e noto come il “re” delle cooperative sociali, restituendogli un patrimonio valutato circa 100 milioni di euro. Busacca, originario di Ficarra, aveva subito la confisca dei beni nel 2023 dopo l’operazione “Hera” del 2021, che aveva coinvolto cooperative, aziende agricole, discoteche, hotel e altri immobili nelle zone di Milazzo e dei Nebrodi, oltre a conti esteri congelati.

La Corte, presieduta dal giudice Antonino Giacobello, ha accolto l’appello presentato dall’avvocato di Busacca, Salvatore Silvestro, che ha evidenziato l’assenza di prove concrete sulla presunta pericolosità sociale del suo assistito e sui legami con la mafia barcellonese. Anche l’accusa, rappresentata dal sostituto procuratore Giuseppe Lombardo, si è espressa a favore della revoca della confisca e delle misure restrittive, vista la mancanza di evidenze di coinvolgimenti criminali.

Nel giudizio erano intervenuti anche i figli di Busacca, l’ex compagna e collaboratori, tutti assistiti da avvocati che hanno sostenuto la mancanza di prove su connessioni con la criminalità organizzata. I giudici hanno infatti concluso che i presunti rapporti con membri della mafia locale erano privi di fondamento, essendo basati su contatti telefonici datati e senza evidenze concrete.

Il provvedimento di restituzione segna la fine di una vicenda giudiziaria per Busacca, che risulta privo di condanne e di procedimenti penali attivi. I giudici hanno inoltre considerato la legittimità delle attività delle sue cooperative, concludendo che non sussistono elementi per l’applicazione di misure di prevenzione.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it