Violazione dell’anonimato nei concorsi all’Università di Messina: l’esposto di Paolo Todaro

Paolo Todaro, membro del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Messina, ha sollevato serie preoccupazioni in merito alla trasparenza dei concorsi interni dell’Ateneo, presentando un esposto all’Autorità Giudiziaria. L’accusa principale riguarda una presunta violazione del principio di anonimato durante la procedura concorsuale per la progressione verticale del personale tecnico-amministrativo. Secondo Todaro, i punteggi delle prove scritte sarebbero stati attribuiti in base all’ordine alfabetico dei candidati, compromettendo così principi costituzionali come l’imparzialità e il buon andamento della pubblica amministrazione.

La commissione valutatrice, designata con Decreto Direttoriale, era composta esclusivamente da membri interni all’università, tra cui due docenti, un dirigente e un funzionario. Todaro ha denunciato che, nonostante la piattaforma QUID-Cineca, utilizzata dal 2021 per gestire le selezioni concorsuali, dovesse garantire la trasparenza e l’anonimato, ci sarebbero state gravi irregolarità.

Todaro ha anche evidenziato la mancanza di risposte da parte della Rettrice riguardo alla richiesta di documentazione sulla piattaforma QUID e ha sottolineato la necessità di annullare la procedura in autotutela, come avvenuto in passato per casi analoghi. Inoltre, ha richiesto la revoca del Responsabile per la prevenzione della corruzione e per la trasparenza, coincidente con la figura del Direttore Generale dell’università, che ha successivamente chiesto di essere esonerato dal ruolo.

La vicenda assume toni ancora più critici con la richiesta di Todaro di verificare tutte le procedure concorsuali degli ultimi tre anni e di accertare eventuali responsabilità disciplinari e penali. Tuttavia, nonostante le numerose sollecitazioni, Todaro ha ricevuto solo una risposta “riservata” dalla Rettrice, senza alcuna presa di posizione concreta sulla sua richiesta di annullamento.

Todaro conclude sottolineando la necessità urgente di rimuovere il Direttore Generale dalle sue funzioni e auspica che l’autorità giudiziaria possa intervenire rapidamente per chiarire le responsabilità.

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