L’annuncio di Cateno De Luca, leader di Sud chiama Nord, di avviare un dialogo con il centrodestra, ha suscitato immediate reazioni politiche. In particolare, i leader siciliani del Movimento 5 Stelle (M5S) e del Partito Democratico (Pd) hanno reagito con fermezza a quella che viene percepita come una “giravolta” politica inaspettata, a seguito di una conferenza stampa a Messina, in cui lo stesso De Luca ha dichiarato di preferire un ruolo da “numero due” nella maggioranza piuttosto che restare capo dell’opposizione, marcando un’apertura al centrodestra, ma escludendo personalità come Nello Musumeci e Renato Schifani.
Nuccio Di Paola, coordinatore regionale del M5S, ha commentato con toni critici la scelta di De Luca: “Praticamente ci sta consegnando la leadership dell’alternativa a Schifani e Meloni. All’Ars cambia poco, dato che al gruppo di Sud chiama Nord sono rimasti in pochissimi, ma sul piano del campo largo, senza De Luca, possiamo guardare con più apertura a forze come l’Alleanza Verdi e Sinistra”.
Il segretario regionale del Pd, Anthony Barbagallo, ha reagito con fermezza, affermando che la scelta di De Luca non cambierà il percorso intrapreso dal suo partito. “Il nostro obiettivo resta costruire un’alternativa chiara a Schifani. Per farlo, abbiamo bisogno di un progetto di sviluppo per la Sicilia e di comportamenti coerenti”, ha dichiarato Barbagallo a Repubblica. Il Pd conferma così la sua volontà di lavorare su una strategia a lungo termine, senza lasciarsi influenzare dalle giravolte politiche del leader di Sud chiama Nord.
Mentre De Luca difende la sua posizione come una nuova fase politica per Sud chiama Nord, spiegando che la sua intenzione è di “incidere” nel governo e non restare all’opposizione senza possibilità di influire, il suo spostamento verso il centrodestra lascia una scia di tensioni anche al proprio interno, in un partito ormai dimezzato nella sua rappresentanza all’Ars. Il deputato regionale Ismaele La Vardera ha espresso il suo disorientamento, sottolineando che il percorso intrapreso non è mai stato discusso apertamente e che De Luca potrebbe “sparigliare le carte” ancora una volta.
Ironico il commento della coordinatrice siciliana di Più Europa Palmira Mancuso.
“Accogliamo con un sospiro di sollievo la svolta a destra di Cateno De Luca. Non abbiamo mai avuto dubbi sulle sue politiche populiste, e siamo meno sorpresi adesso di quando qualcuno nel Movimento 5 Stelle e persino nel PD pensava a lui come al possibile riferimento dell’opposizione a Schifani. Questo passaggio chiarisce finalmente l’ambiguità che ha contraddistinto certa sinistra che, nei fatti, ha sempre cavalcato l’onda del populismo. Ci sembra quasi di dover ringraziare Cateno De Luca per aver tolto dall’imbarazzo molti nell’area progressista. Ora l’area democratica e liberale in Sicilia può proseguire il suo percorso senza più ombre. Da parte di Più Europa la disponibilità a lavorare in un campo intelligente, non necessariamente largo”, ha dichiarato Mancuso.
In questo clima di cambiamento, resta da vedere come questa nuova strategia di De Luca influenzerà il quadro politico siciliano, e se le fratture all’interno del fronte progressista si risaneranno o si amplieranno ulteriormente.