Aggressione al Pronto Soccorso del Piemonte: un infermiere colpito da un paziente in stato di ebbrezza

Nella notte tra sabato e domenica, un nuovo episodio di violenza si è consumato ai danni di un operatore socio-sanitario presso il Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero Piemonte, gestito dall’IRCCS Centro Neurolesi Bonino Pulejo. Un paziente in stato di ebbrezza ha sferrato un pugno in pieno volto all’infermiere, scatenando il caos dopo che i familiari del paziente avevano già creato scompiglio. L’aggressione ha richiesto l’intervento delle forze dell’ordine e i Carabinieri hanno identificato tutti i presenti. Le indagini sono in corso.

La Direzione dell’IRCCS Bonino Pulejo ha espresso profondo sconcerto e indignazione per questo ennesimo episodio di violenza. In una nota, il direttore generale Maurizio Lanza ha dichiarato: “La sicurezza degli operatori sanitari non può più essere lasciata al caso. Ogni giorno i nostri colleghi affrontano non solo le difficoltà di un sistema sanitario sotto pressione, ma anche il rischio reale di subire violenze fisiche e psicologiche sul posto di lavoro. Questa è una situazione inaccettabile e chiediamo che a tutti i livelli si intervenga immediatamente con misure concrete per garantire la sicurezza del personale sanitario.”

Lanza ha inoltre voluto incontrare personalmente l’operatore aggredito per manifestare la sua vicinanza e il suo sostegno. Non è la prima volta che il personale del Pronto Soccorso del Piemonte si trova a fronteggiare episodi di questo genere. Già in passato, dopo un’aggressione a una guardia giurata, la Direzione dell’IRCCS Bonino Pulejo si era rivolta alla Prefettura, avviando una stretta collaborazione con la Polizia di Stato e la ditta di vigilanza KSM. Questa collaborazione ha portato a diverse misure di sicurezza, tra cui il raddoppio della vigilanza notturna e l’aumento dei punti di chiamata fissi e mobili per gli operatori sanitari, ma purtroppo tutto ciò non è stato sufficiente.

“Continueremo a monitorare la situazione e a chiedere misure urgenti: più sicurezza, vigilanza e tutela legale. La pazienza è finita,” ha concluso Lanza, aggiungendo che l’Istituto si costituirà parte civile nel procedimento penale che verrà avviato, per difendere i diritti dei propri lavoratori e chiedere giuste pretese risarcitorie.

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