Angela Rizzo*, rappresentante dell’associazione Diritti in Movimento, ha espresso con fermezza il suo disappunto nei confronti del Garante per i Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, Padre Giovanni Amante, riguardo alla gestione del ruolo. “Dopo essere stato chiamato in causa dalla giornalista Palmira Mancuso nel suo ruolo di coordinatrice regionale di Più Europa per la vicenda dei 77 bambini esclusi dal trasporto scolastico a causa di morosità, ci saremmo aspettati un intervento immediato e incisivo. Invece, Padre Amante ha preferito occuparsi di altre questioni, ignorando completamente il dramma di questi minori”, ha dichiarato Rizzo.
Secondo l’associazione, la questione dello scuolabus rappresenta solo la punta dell’iceberg delle problematiche che coinvolgono i bambini a Messina. “Il Garante non ha nemmeno menzionato questo problema nella sua relazione semestrale presentata in Commissione Servizi Sociali, né ha proposto un piano d’azione chiaro per affrontare la mancanza di servizi essenziali per i minori”, ha aggiunto Rizzo.
Il caso del Pronto Soccorso Pediatrico: “Disinformazione che offende i medici”
Un altro punto dolente riguarda l’intervento di Padre Amante sull’apertura del pronto soccorso pediatrico all’Ospedale Papardo. “Padre Amante ha rilasciato un’intervista ad RTP in cui ha parlato dell’apertura di un pronto soccorso pediatrico al Papardo. La realtà è che quel servizio esiste già, ma solo per consulenze di primo livello. Quando serve un intervento più complesso, i bambini vengono trasferiti al Policlinico Universitario, che ha le necessarie strutture specialistiche. Diffondere informazioni inesatte è un grave errore, che rischia di sminuire il lavoro quotidiano di medici e infermieri”, ha affermato Rizzo, sottolineando la mancanza di chiarezza da parte del Garante.
“Non basta mettere un’insegna per aprire un pronto soccorso pediatrico. Ci sono criteri precisi e leggi da rispettare. È preoccupante che una figura istituzionale come il Garante sembri non conoscere questi requisiti fondamentali”, ha proseguito.
Angela Rizzo sulla carenza di pediatri di libera scelta ha poi spiegato: “A maggio, il Dottor Cucci, Direttore Generale dell’Asp di Messina, ha annunciato un incremento di due pediatri di libera scelta, e la Regione Siciliana ha pubblicato nuovi bandi per coprire il fabbisogno. Tuttavia, siamo ancora in difficoltà ma certamente la situazione non è quella descritta dal Garente.
Inoltre i Pediatri di libera scelta possono aumentare in deroga il proprio massimale secondo quanto previsto dall’Accordo Collettivo Nazionale, il numero massimo di assistiti di un pediatra di famiglia è fissato a 880, con deroga nazionale di ulteriori 120 scelte temporanee (residenti in ambiti limitrofi, non residenti, extracomunitari). Tuttavia, esistono deroghe regionali e locali che portano a superare i 1.000 iscritti: indisponibilità di altri pediatri del territorio, fratelli di bambini già in carico ad un pediatra. Anche se in realta’ il numero di 1.000 assistiti non potrebbe essere superato in quanto la determinazione del massimale di scelte è stabilita dall’Accordo collettivo nazionale (Acn), come previsto dalla legge 502 del 1992, e non è derogabile dalle Regioni o dalle singole Asp”.
Il 22 Maggio 2024 la Fondazione Gimbe ha dichiarato: “In Sicilia mancano 15 pediatri di famiglia. Per fortuna dato ottenuto ipotizzando una media di 800 assistiti (valore medio tra il rapporto ottimale di 600 e il massimale con deroga di 1.000).
Per una volta, però, la Sicilia può essere orgogliosa della propria posizione di fine classifica nazionale, che la pone ben lontana dalla capolista, la Lombardia, che supera tutte le regioni con la sua carenza, di ben 244 medici in meno, seguita da Piemonte (136 medici in meno) e Veneto, dove a mancare sono 134 pediatri.”
“Un’elezione contestabile e un mandato senza visione”
Rizzo ha anche espresso perplessità sulla stessa elezione di Padre Amante come Garante. “Non si possono ignorare le ombre che avvolgono la sua nomina. Padre Amante non soddisfa i requisiti previsti dal bando, come i cinque anni di esperienza nei servizi a tutela dell’infanzia. È un prete ortodosso, e per legge non potrebbe ricoprire cariche politiche comunali. La sua elezione, in qualsiasi altra città italiana, sarebbe stata invalidata immediatamente, ma qui a Messina gode di un sostegno che risulta incomprensibile, se non per la cassa di risonanza che gli viene data per iniziative prive di fondamento”.
Inoltre, l’associazione Diritti in Movimento ha puntato il dito contro la mancanza di trasparenza da parte del Garante: “Non conosciamo l’indirizzo della sua sede, i contatti email o telefonici, gli orari di ricevimento. Nessuno può mettersi in contatto con lui, e questo è inaccettabile per una figura che dovrebbe essere a disposizione dei cittadini”.
I veri problemi: povertà, dispersione scolastica e abbandono
“Padre Amante dovrebbe concentrarsi su questioni reali come la povertà minorile, la mancanza di asili e il problema della dispersione scolastica, che continua a crescere a Messina. Abbiamo bambini che vivono in uno stato di degrado e abbandono, e l’amministrazione comunale, con risposte sempre più ciniche, non fa nulla per migliorare la situazione. Il Garante avrebbe l’obbligo di essere la loro voce, ma sembra completamente distratto da altre priorità”, sottolinea l’associazione, con un chiaro invito al Garante a occuparsi di ciò che realmente conta.
“Invece di occuparsi di temi che non conosce e di fare promesse prive di fondamento, Padre Amante dovrebbe lavorare per migliorare il trasporto per i minori, affrontare l’emergenza abitativa e garantire servizi adeguati per i bambini più vulnerabili della nostra città”, conclude Angela Rizzo. “Nessuno vuole perseguitarlo, ma le sue azioni dimostrano una mancanza di competenza e di visione che non possiamo più ignorare”.
Angela Rizzo, esperta di servizi sociali, è stata componente del Cca del Papardo, Presidente del Cca del Policlinico e responsabile d tribunale per i diritti del malato fino alle mie dimissioni da CittadinanzAttiva