Il Tribunale di Messina – Sezione Misure di Prevenzione – ha emesso due provvedimenti di confisca di beni acquisiti illecitamente, su conforme richiesta della Procura. Le operazioni hanno portato alla confisca di un patrimonio del valore complessivo di oltre 12 milioni di euro, assicurato alle casse dello Stato. L’iniziativa si inserisce nella strategia della Procura per colpire i patrimoni illeciti, con il supporto del “Gruppo Misure di Prevenzione”, impegnato nel contrasto alle attività criminali e mafiose, comprese le confische patrimoniali.
La prima confisca: il caso del commercialista Michele Nigrelli
Uno dei provvedimenti di confisca ha colpito il patrimonio del commercialista Michele Nigrelli, originario di Mistretta e attivo nell’area nebroidea. Nigrelli è stato coinvolto in numerosi procedimenti penali legati a truffa, reati fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio. Secondo gli atti giudiziari, Nigrelli ha utilizzato la sua attività professionale per creare un sistema fraudolento, basato su schemi societari fittizi, per ottenere ingenti contributi pubblici, tra cui incentivi per le aree depresse, accumulando così un patrimonio considerevole.
La confisca ha riguardato:
- 9 imprese attive nell’assistenza fiscale, agli anziani e nel settore immobiliare
- 7 appartamenti
- 1 fabbricato
- 17 terreni nelle province di Messina e Palermo
- Diversi rapporti finanziari
Il valore complessivo del patrimonio confiscato a Nigrelli è stimato in circa 12 milioni di euro.
La seconda confisca: il caso di Giovanni Arrigo
Il secondo provvedimento ha riguardato i beni riconducibili a Giovanni Arrigo, messinese attualmente detenuto. Arrigo è stato sottoposto anche alla misura della sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno. Le indagini patrimoniali, condotte dai carabinieri del Nucleo Investigativo di Messina, hanno dimostrato come l’uomo avesse accumulato un patrimonio sproporzionato rispetto ai redditi dichiarati. Tra il 1992 e il 2018, Arrigo era stato condannato per vari reati, tra cui associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, rapina, furto, lesioni personali e detenzione illegale di armi.
Nel 2021, era stato nuovamente arrestato in flagranza di reato per estorsione aggravata dal metodo mafioso. Arrigo aveva vessato, minacciato e aggredito un imprenditore edile dal 2016, costringendolo a pagare denaro e a eseguire lavori gratuiti per la costruzione di un fabbricato.
La confisca ha interessato:
- 6 abitazioni
- 1 terreno agricolo a Messina
- 5 veicoli
Il valore complessivo dei beni confiscati ad Arrigo ammonta a circa 350mila euro.