Addio a Totò Schillaci: l’eroe di Italia ’90 e quel legame con Messina e il suo Scoglio

Salvatore “Totò” Schillaci, indimenticabile protagonista delle “Notti Magiche” di Italia ’90 e simbolo calcistico di Messina, è morto a 59 anni dopo una lunga battaglia contro un tumore al colon. Ricoverato nel reparto di Pneumologia dell’ospedale Civico di Palermo, le sue condizioni si erano aggravate nelle ultime ore. La città di Palermo, sua terra natale, si prepara a rendere omaggio al suo eroe, con la camera ardente che potrebbe essere allestita allo stadio Renzo Barbera.

Il legame con Messina e gli esordi da campione

Sebbene il nome di Totò Schillaci sia legato indelebilmente alla Nazionale italiana e ai suoi gol nel Mondiale del 1990, Messina ha avuto un ruolo fondamentale nella sua carriera calcistica. Nel 1982, all’età di 18 anni, Schillaci arrivò a Messina dall’Amat, una piccola società dilettantistica del Palermitano. Destinato alle giovanili, fu subito notato dall’allenatore della prima squadra, Alfredo Ballarò, che lo volle con sé. Da lì, Totò spiccò il volo e aprì le ali di una carriera che lo avrebbe portato a diventare un mito del calcio italiano.

Con la maglia del Messina, Schillaci ha giocato per ben sette stagioni, totalizzando 256 presenze (record della storia biancoscudata) e realizzando 77 gol, diventando il secondo miglior marcatore del club, dietro solo a Renato Ferretti. In giallorosso vinse due campionati, di Serie C2 e Serie C1, e fu capocannoniere della Serie B con 23 reti, prima di attirare l’attenzione della Juventus e della Nazionale.

Proprio durante un evento a Messina a inizio giugno, Totò aveva ricordato con emozione gli anni trascorsi nella città siciliana. Ospite dell’iniziativa “Notti magiche” organizzata da Rtp e dall’Associazione Development, aveva rievocato quel periodo cruciale per la sua crescita, quando fu accolto e sostenuto dalla città e dai tifosi. In questa occasione non aveva mancato di sottolineare quanto Messina fosse stata fondamentale per la sua carriera e per la sua vita.

Dalle Notti Magiche all’addio al calcio

Dopo Messina, Schillaci esplose definitivamente nel grande calcio con la Juventus, dove in tre anni realizzò 26 gol, prima di diventare l’eroe di Italia ’90, con 6 reti in quel Mondiale che lo consacrò capocannoniere del torneo e lo portò a vincere il terzo posto con la Nazionale e un secondo posto nel Pallone d’Oro, dietro al tedesco Lothar Matthäus. Dopo la Juventus, giocò due stagioni all’Inter (11 gol) e concluse la carriera in Giappone, dove segnò 58 reti in tre anni. 
Schillaci rimase sempre legato alla sua Sicilia, e dopo il ritiro tornò a Palermo, dove aprì una scuola calcio, dedicandosi ai giovani e trasmettendo loro i valori e la passione che lo avevano sempre accompagnato.

Il cordoglio di Palermo e Messina

Il Palermo Calcio ha voluto omaggiarlo con un messaggio commovente: “Raro vederti con questi colori addosso, caro Totò. Eppure sei stato e sarai per sempre una bandiera di questa città.”
Anche Messina lo piange come uno dei suoi più grandi simboli sportivi, ricordando con affetto l’attaccante che aveva saputo unire la grinta del quartiere palermitano in cui era cresciuto con la determinazione e il talento che lo portarono ai vertici del calcio mondiale.

Totò Schillaci se ne va, ma il suo ricordo resterà vivo nei cuori di tutti coloro che lo hanno ammirato e tifato, da Palermo a Messina, passando per tutta l’Italia. Le sue “Notti Magiche” continueranno a far sognare, perché Totò non è stato solo un grande calciatore, ma un simbolo di riscatto e speranza.

Partecipa alla discussione. Commenta l'articolo su Messinaora.it