Palmira Mancuso (Più Europa): “I Garanti intervengano sulla gestione degli scuolabus e tutelino i diritti dei più fragili”

Cercasi Garante. La vicenda dei 77 bambini esclusi dal servizio di scuolabus per morosità è solo l’ennesimo capitolo che mette in luce le gravi discrepanze tra la narrazione positiva promossa dall’amministrazione comunale e la dura realtà che colpisce le famiglie più fragili. La gestione del servizio da parte della Messina Social City (MSC), celebrata con numeri record e traguardi apparenti, nasconde una realtà di esclusione sociale e disuguaglianze che non possono essere ignorate.

Questa situazione non riguarda soltanto la sfera economica, ma coinvolge direttamente il diritto fondamentale all’istruzione e all’inclusione sociale. Bambini lasciati a piedi, famiglie costrette a trovare soluzioni impossibili, e un silenzio assordante da parte di chi dovrebbe vigilare sui diritti dei più vulnerabili.

Per questo, Più Europa chiede l’intervento immediato del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza, padre Giovanni Amante, e della Garante dei diritti delle persone con disabilità, Tiziana De Maria. Nonostante le numerose criticità emerse in questi mesi sulla gestione dei servizi che riguardano la vita di bambini, disabili e famiglie in difficoltà, non abbiamo visto alcun intervento da parte di queste figure, il cui ruolo dovrebbe essere quello di tutela e controllo.

Ricordiamo che il Garante dell’infanzia è una figura terza, indipendente dall’amministrazione comunale, e per questo motivo non dovrebbe essere legato né influenzato dalle dinamiche politiche locali. È invece preoccupante che in un contesto così delicato, dove i diritti dei bambini e dei più fragili sono messi in discussione, i garanti sembrino allineati all’amministrazione anziché schierarsi a difesa dei cittadini.

È necessario che questi garanti, in particolare padre Amante e la De Maria, prendano finalmente una posizione chiara e intervengano con la determinazione che il loro ruolo richiede. La tutela dei diritti dei minori e delle persone disabili non può essere sacrificata sull’altare di una narrazione che non corrisponde alla realtà.

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