Il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, ha preso una posizione netta e severa riguardo alla gestione delle nomine nelle Aziende sanitarie siciliane. Dopo aver annunciato la definizione delle governance delle aziende, Schifani ha dichiarato di aver richiesto all’assessore Volo l’inserimento di una clausola di decadenza nei contratti dei direttori generali, con parametri chiari che, se non rispettati, comporteranno la decadenza automatica dall’incarico. “Su questo saremo rigorosi. Non faremo sconti a nessuno,” ha assicurato Schifani, promettendo anche l’istituzione di un organismo che valuterà gli obiettivi dei direttori generali.
Le dichiarazioni di Schifani si sono fatte ancora più dure quando ha raccontato di un episodio recente in cui un manager sanitario ha chiesto di incontrarlo per ricevere indicazioni sulle nomine. “Ho assistito a un balletto inqualificabile,” ha affermato il presidente, sottolineando che ha lasciato al manager la libertà di scegliere senza condizionamenti. Tuttavia, quando ha visto che le scelte effettuate avevano un preciso orientamento partitico, Schifani ha espresso la sua preoccupazione per un “sistema incancrenito” che, a suo dire, si è stratificato nel tempo, e non è direttamente legato alla sua maggioranza. “Non mi lascio manovrare da nessuno. La mia logica è una, non sono condizionabile,” ha dichiarato con fermezza, promettendo di proseguire sulla sua strada per cercare di cambiare le cose che non funzionano nella sanità pubblica siciliana.
Un altro tema cruciale toccato da Schifani è quello delle liste d’attesa, un problema annoso che affligge il sistema sanitario regionale. Il presidente ha promesso di tornare a breve sull’aspetto ospedaliero, con visite inaspettate per verificare il funzionamento delle emergenze e i tempi di attesa, che in alcuni casi superano i cinquecento giorni. Ha inoltre dichiarato l’intenzione di valutare il ritiro dei finanziamenti ai centri privati se non verranno rispettati i tempi previsti.
Le dichiarazioni di Schifani hanno suscitato reazioni contrastanti nel panorama politico siciliano. Palmira Mancuso, coordinatrice regionale di Più Europa, ha espresso “preoccupazione per la possibilità che la sanità venga utilizzata come strumento politico, ricordando come le nomine rappresentano una mappa del potere che non dovrebbe interferire con la qualità del servizio sanitario”. Mancuso ha chiesto trasparenza e chiarezza, invitando Schifani a fare i nomi di chi esercita o subisce pressioni per le nomine.
Anche Anthony Barbagallo, segretario regionale del PD Sicilia, ha commentato duramente la situazione, chiedendo al presidente Schifani di “fare i nomi di chi è coinvolto in questi presunti giochi di potere”. Barbagallo ha denunciato l’ennesimo tentativo di manipolare il sistema sanitario per interessi politici e ha sollecitato Schifani a essere consequenziale alle sue dichiarazioni, rendendo pubblici i nomi coinvolti nelle pressioni.