Anche i socialisti democratici e riformisti siciliani ricordano Ottaviano Del Turco, già ministro delle Finanze e presidente della Regione Abruzzo, nonché ultimo segretario del Psi storico e segretario generale aggiunto della Cgil, scomparso nella sua casa di Collelongo all’età di settantanove anni.
Antonio Matasso, segretario regionale dei Socialdemocratici, evidenzia come «il compagno Del Turco iniziò ad assumere incarichi di rilievo nazionale nel sindacato proprio nel periodo in cui il Psi ed il Psdi si riunificarono, ripristinando brevemente l’unità dei socialisti italiani. Riformista di tenace concetto, fu un dirigente politico e sindacale integerrimo nonché uno strenuo difensore dei lavoratori, che spesso si occupò di vicende siciliane: rammento che in più occasioni si riferì al sindacalista socialista Salvatore Carnevale e a sua madre Francesca Serio, oltre che a Placido Rizzotto ed ancora altri dirigenti del socialismo siciliano assassinati dalla mafia. Voglio sottolineare – prosegue l’esponente del Sole nascente – le varie occasioni in cui fu presente a Messina ed in Sicilia in qualità di presidente della Commissione parlamentare antimafia: avvertimmo sempre la sua vicinanza e toccammo con mano la sua magnanimità. Negli ultimi anni fu vittima di un’iniqua vicenda processuale, terminata con il crollo pressoché totale del castello accusatorio ingiustamente imbastito nei suoi confronti: quel pochissimo che ne rimase, rappresentò comunque un marchiano errore giudiziario, un brandello d’indecenza lasciato per non ammettere in toto la grave colpa commessa ai danni di un uomo innocente e perbene. Non poteva mancare un’infamia ulteriore: nel 2020 l’Ufficio di presidenza del Senato, istigato dal furore giustizialista e populista del Movimento 5 Stelle e della Lega, revocò il vitalizio ad un servitore delle istituzioni col pito da gravissima malattia, che dopo meno di quattro anni lo ha condotto alla morte. Fortunatamente, alcuni mesi dopo quella vergogna, nel 2021, si riuscì a riparare quel torto».
Matasso ha infine richiamato alla memoria quando Ottaviano Del Turco, insieme ad altri esponenti della diaspora del Psi e del Psdi, aderì al Partito Democratico, di cui fu uno dei quarantacinque componenti del comitato promotore nella fase costituente di quella forza politica. «Anche se i fatti alla fine dimostrarono che non poteva esservi alcuno spazio per la cultura socialista nel Pd, Ottaviano nutrì una speranza, coltivata con la consueta generosità. Allorché cominciò la sua persecuzione, l’allora segretario Walter Veltroni fece quasi finta di non conoscerlo. Per noi socialisti democratici e riformisti – conclude Matasso – Del Turco ha fatto e sempre farà parte della nostra famiglia politica: mi ritengo onorato di aver militato insieme ad una persona del suo prestigio e di simile rettitudine. Noto però che, a parte il cordoglio di qualche esponente abruzzese, dal Partito Democratico si registra silenzio assoluto su di lui: Elly Schlein o il resto del gruppo dirigente nazionale non hanno nulla da dire in merito alla scomparsa di uno dei padri fondatori della loro comunità, oltretutto angariato dalla malagiustizia?».