Palmira Mancuso (+Eu), su Servizio di Assistenza Domiciliare a Messina: “come previsto scaduti i contratti, cambiati gli operatori, e alla Messina Social City le anomalie continuano”

“La dignità e il benessere dei nostri concittadini più fragili, anziani e persone con disabilità che dipendono dal servizio di assistenza domiciliare, è l’ultimo dei pensieri della presidente Valeria Asquini che continua con disinvoltura, protetta dall’amministrazione comunale, a perseverare nella mancanza di trasparenza sulla gestione dei servizi e sui fondi con i quali vengono pagati.” – così in una nota Palmira Mancuso, coordinatrice regionale di Più Europa che da mesi attenziona il lavoro svolto dalla società partecipata.
“È inaccettabile che si stia ripetendo la situazione già vista a fine giugno con i servizi SADA e SADH. Da qualche giorno, molti utenti storici, sia anziani che persone con disabilità, stanno ricevendo chiamate per informarli che da oggi avranno un nuovo operatore perché al precedente è scaduto il contratto. Questa situazione conferma quindi che il servizio usufruisce dei fondi del bilancio comunale e del PAC anziani, senza alcun incremento e senza alcuna distinzione, in pratica lo stesso servizio pagato due volte. Un sistema che abbiamo denunciato anche per altri servizi, ad esempio a gennaio a proposito dei fondi per i piani personalizzati dei minori con disabilità.
Una questione ancora più grave riguarda la gestione degli operatori: ci sono casi di operatori che lavorano per la Messina Social City da più di due anni, eppure non vengono stabilizzati nonostante la legge lo imponga, ma vengono contrattualizzati a mesi o addirittura settimane. E la giustificazione che pare stia circolando è che non sia possibile procedere con le assunzioni per la mancanza del direttore generale. Una contraddizione rispetto al ruolo di pieni poteri che svolge il vicedirettore Giuseppe Arpi che firma contratti e note spese. Allora, perché non si stabilizzano questi lavoratori?
Negli ultimi giorni la Messina Social City sta ricorrendo a nuovi operatori, causando un grave danno anche agli utenti, ai quali non viene garantita la continuità del rapporto con chi li assiste. È assurdo che, dopo la recente commissione consiliare del 9 luglio (mai pubblicata sul sito del Comune), la presidente Valeria Asquini non abbia risposto alle domande poste da me e dal consigliere Russo:
• Quanti sono gli utenti del SADA e SADH pagati con i fondi del bilancio comunale alla Messina Social City?
• Quanti sono gli utenti del SADA e SADH pagati con i fondi del PAC anziani?
Con la scadenza dei contratti degli operatori del servizio di assistenza domiciliare, e con segnalazioni che gli anziani sono lasciati soli, la risposta della Messina Social City è stata: “Non abbiamo operatori, si deve accontentare,” aggiungendo arroganza alle difficoltà già esistenti. Questa disorganizzazione è inaccettabile, soprattutto quando colpisce chi ha più bisogno.
Oggi ci troviamo nelle stesse condizioni del mese scorso: anziani e persone con disabilità che da anni erano assistiti dal Comune e che con la Messina Social City si ritrovano a subire la creatività amministrativa di chi tiene nella precarietà operatori ed utenti.”

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