Sospesa assistenza domiciliare: Messina Social City invia una pec di “rettifica” ma “more solito” non è una smentita

La Messina Social City, o meglio la legale rappresentante pro tempore Valeria Asquini (ricordiamo che la partecipata è senza direttore generale da gennaio 2023) ha inviato una pec alla redazione di Messinaora dopo la pubblicazione della notizia di ieri mattina, che riguarda la sospensione dei servizi di assistenza domicialiare ad anziani e disabili (bambini compresi).

Se l’azienda si fosse dotata come previsto dalla legge di un ufficio stampa (non è dato sapere chi tiene i rapporti con la stampa, chi aggiorna i social della MSC, etc) probabilmente avrebbe saputo che tutti gli articoli non firmati in una testata registrata in Tribunale sono attribuiti al Direttore Responsabile che firma il giornale. 

Inoltre avrebbe potuto anche spiegare alla Presidente Pro Tempore la differenza che passa tra una “rettifica” ai sensi dell’art. 8 della legge 47/48 e una replica, che sono certamente garantite (e quindi pubblicheremo di seguito solo per far comprendere meglio ai nostri lettori quanto non smentiscano alcunchè) ma purchè “siano stati attribuiti atti o pensieri o affermazioni da essi ritenuti lesivi della loro dignità o contrari a verità”. Non basta dunque dire che ciò che scriviamo è falso, bisogna portare delle prove, come viene richiesto ai giornalisti nell’esercizio del loro mestiere: la verità sostanziale dei fatti. 

I fatti sono che diversi utenti e lavoratori (altrimenti chiamate fonti primarie o dirette) ci hanno testimoniato quanto abbiamo reso pubblico vista la rilevanza giornalistica di un’azienda che gestisce soldi e servizi pubblici: l’assistenza domiciliare è stata sospesa ad alcuni utenti e senza dare nessuna comunicazione, un disservizio che ha colpito sia anziani che persone con disabilità. Ci sono persone che non hanno servizio già da qualche settimana. Ricordiamo inoltre che i fondi del Pac anziani sono destinati (come da linee guida) ad incrementare il numero degli utenti e non solo a dare servizi aggiuntivi. Per cui se la Presidente avesse voluto davvero replicare, piuttosto che cercare di screditarci col sistema della “rettifica sulla parola”, ci avrebbe dovuto dire quali sono i servizi aggiuntivi che paga con i fondi del Pac Anziani e quanti sono i nuovi utenti. Perché le segnalazioni sono di utenti che usufruiscono da tempo dell’assistenza domiciliare. È vero che nel modulo della richiesta di assistenza è prevista la presentazione di Isee e Dsu, ogni anno. Tuttavia alcune fonti ci hanno riferito che questa documentazione si sta richiedendo adesso con la promessa di ripristinare il servizio. In ogni caso, qualora fossero stati deficitari, l’azienda avrebbe potuto fare richiesta di documentazione senza sospendere un servizio (non si chiama segretariato sociale questo?).

Inoltre sono giunte a questa redazione segnalazioni che riguardano anche minori con disabilità la cui assistenza non riguarda l’uso dei fondi Pac (piano azione e coesione). La nostra fonte? https://pacinfanziaeanziani.interno.gov.it/programma-nazionale 

Dalla pubblicazione del nostro articolo si è messa in moto la macchina della “pezza”, e quindi in fretta sono stati richiamati alcuni operatori per far firmare contratti di proroga da un mese. Tra l’altro mettendo in crisi la relazione tra operatori e utenti, in barba ad una clausola importante in tutti i bandi che prevedono il seguente vincolo: “ai fini della continuità assistenziale, garantirà, sempreche’ non intervengano fatti o gravi cause a se’ non imputabili, la stabilità del personale. Al fine della continuità del servizio garantisce la sostituzione degli operatori titolari in caso di assenza a qualunque titolo…”. Insomma deve essere garantita per l’assistenza domiciliare la continuità della relazione fra utente e operatore stesso, limitando la rotazione tra operatori.

Premesso tutto questo (a tutela della professione giornalistica che ha doveri ma anche diritti) e invitando la Presidente a rispondere nel merito, ad esempio quali sono le prestazioni aggiuntive rispetto ad un servizio finanziato dal Comune che ricordiamo ogni mese paga una fattura milionaria alla Messina Social City per i servizi essenziali tra cui appunto SADA e SADH (servizi assistenza domiciliare anziani e persone con disabilità) come da loro sottoscritto (https://www.messinasocialcity.it/wp-content/uploads/2020/02/CARTA-DEI-SERVIZI-ASSISTENZA-DOMICILIARE-SOCIALE.pdf) pubblichiamo di seguito la pec che ci è stata recapitata dalla Presidente pro tempore Valeria Asquini: 

Oggetto: Richiesta di pubblicazione della rettifica ed esercizio del diritto di replica da parte dell’Azienda Speciale Messina Social City, in persona del legale rapp.te pro tempore, dott.ssa Valeria Asquini, ai sensi dell’art. 8 della l. 8 febbraio 1948, n. 47.
Con la presente nota, anche nell’interesse del pubblico dei lettori ad una corretta informazione, in relazione all’articolo dal titolo “La Messina Social City sospende il servizio di assistenza domiciliare per anziani e disabili: e c’è anche una determina sospetta”, pubblicato il 2 luglio 2024 sulla testata giornalistica MessinaOra.it, Quotidiano di informazione a Messina, senza firma, a rettifica delle affermazioni ivi riportate si specifica
quanto segue:
La Messina Social City non ha sospeso il servizio di assistenza domiciliare per anziani e famiglie con persone con disabilità. Il servizio di assistenza domiciliare è regolarmente reso agli utenti aventi diritto. A differenza di quanto si legge nell’articolo, tale servizio è ordinariamente remunerato con fondi di bilancio sulla base del contratto di servizio esistente tra l’Azienda e il Comune di Messina, mentre le attività complementari e aggiuntive rispetto a quelle ordinarie sono finanziate con i fondi del Piano di Azione e Coesione (PAC).
E’ bene poi chiarire che il Comune di Messina ha stabilito con Regolamento per l’accesso e la partecipazione al costo delle prestazioni sociali agevolate (approvato con delibera CC n. 110 del 26/6/19), che gli utenti del servizio sono chiamati a partecipare alla contribuzione sulla base delle attività erogate all’interno del servizio e sulla base dell’ISEE. Richiedere agli utenti la produzione dell’ISEE per nucleo familiare è obbligatorio per l’Azienda, che deve controllare la permanenza dei requisiti di gratuità del servizio per ciascun utente.
Spiace ancora una volta evidenziare che l’autore o l’autrice dell’articolo, inseguendo voci di corridoio, non abbia ritenuto suo dovere interpellare l’Azienda per dare al pubblico un’informazione accurata.

F.to
La Presidente
Dott.ssa Valeria Asquini

 

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