ATM “inefficienza e privilegi: servizio bus funziona, ma i contenziosi aumentano”

Nonostante il miglioramento apparente del servizio di trasporto pubblico fornito da ATM SpA, emergono gravi criticità nella gestione delle risorse e dei dipendenti. Le organizzazioni sindacali  Fit CISL, UIL Trasporti, FAISA Cisal e ORSA, contestano l’uso disinvolto delle risorse dell’azienda, finanziata con fondi pubblici, evidenziando pratiche di gestione poco trasparenti e sprechi significativi.

L’azienda, dotata di un capitale sociale di 4 milioni di euro e beneficiaria di oltre 17 milioni annui di sovvenzioni comunali, regionali e nazionali, è accusata di sperperare denaro pubblico. I sindacati denunciano un sistema di sanzioni disciplinari sommarie contro i lavoratori, che, costretti a difendersi legalmente, vincono spesso i contenziosi, facendo gravare i costi delle spese legali e dei risarcimenti sui fondi pubblici.

Sotto accusa è anche la concessione di bonus, che partono da 800 euro mensili, ad alcuni dipendenti selezionati senza obiettivi chiari e condivisi con le parti sociali. Questa pratica è stata ammessa dal presidente di ATM, Giuseppe Campagna, in Commissione Consiliare, suscitando domande senza risposta da parte dei sindacati riguardo i criteri di selezione dei beneficiari.

Recentemente, il Giudice del Lavoro ha condannato ATM nelle sentenze del 16 e 28 giugno 2024, criticando l’arroganza e l’impreparazione contrattuale del management. Queste sentenze riguardano sia sanzioni disciplinari che il licenziamento di dipendenti e apprendisti, che hanno vinto i loro ricorsi, con l’azienda costretta a riassumerli e risarcirli.

Alla luce di questi fatti, i sindacati chiedono l’intervento della Corte dei Conti e degli Organi Istituzionali Competenti per valutare le pratiche gestionali di ATM, e fanno appello al Sindaco e al Consiglio Comunale affinché si faccia chiarezza su queste presunte inefficienze e favoritismi all’interno dell’azienda.

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