La fine del fenomeno Cateno De Luca: dal 24 % delle Regionali al 5,96% delle Europee

In due anni Cateno De Luca è riuscito a perdere in Sicilia un consenso che alle ultime regionali si era attestato al 24%. Il voto per le Europee2024 ha nella sostanza segnato il tramonto di un leader in perenne campagna elettorale, e che da quando ha lasciato la sindacatura di Messina per compiere la volata a Palazzo dei Normanni, ha rosicchiato ad ogni nuova elezione il consenso che gli era fruttato anche due deputati.

In Sicilia la sua lista Libertà ha raccolto solo il 7,68% dei consensi, 5,96% nell’intero collegio insulare, in una campagna subito in salita, tanto da farlo esplodere in un picco di stress che lo ha costretto qualche giorno in ospedale da cui ha lanciato un appello/chiamata alle armi che ha coinvolto l’amministrazione comunale di Messina. Mescolando in maniera inequivocabile e spregiudicata i doveri di una pubblica amministrazione con quelli di iscritti ad un partito politico, sindaco, assessori e nominati sono stati “avvisati”: qualora non si fosse raggiunto il tetto delle 60mila preferenze, sarebbero “saltate le teste”. E quindi non solo pare abbiano firmato tutti dimissioni in bianco, dopo aver dato fondo ad ogni utile inaugurazione, evento, incontro con tanto di simboli del comune da un lato e santini elettorali in mano, adesso attendono la propria sorte. Quando Cateno De Luca tornerà tra quindici giorni con le sue decisioni in merito.

E cosa ne è stato della sua sindacatura a Taormina? anche li la luna di miele è finita. Basta pensare all’uscita dalla maggioranza di Luca Manuli di Progetto Ricostruzione, accusato di “tradimento” e che il giorno prima del voto ha spiegato quanto fosse scandalizzato per gli spettacoli scialbi organizzati per rilanciare il turismo.

Del resto la fantasia di De Luca ha portato il supercandidato ad essere premiato in un gremito Teatro Greco con tanto di targa dalle prof della sua vecchia scuola l’8 giugno, con le urne aperte. (vedi foto)

Le 19 sigle della lista e tutti i soldi spesi per la campagna elettorale non sono state una formula vincente. E come se non bastasse anche le modalità di raccolta dei voti sono adesso sotto la lente di ingradimento degli organi di controllo, dopo diverse denunce politiche e giornalistiche. Dal messaggio via whatsapp tra i lavoratori della MSC iscritti all’associazione della sindacalista Crocè, alla denuncia di quanto accaduto a Casa Serena con gli anziani accompagnati a votare, sembra senza la loro volontà.

Insomma chi ha cercato di compiacere De Luca probabilmente non gli ha reso un gran favore. (pal.ma.)

 

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