Nello stesso hotel in cui giovedì scorso si è tenuta la vergognosa provocazione del banchetto elettorale di Salvini e Germanà tra le case degli espropriandi di Capo Peloro, il comitato Noponte Capo Peloro ha tenuto questo pomeriggio una assemblea degli espropriandi per definire gli ultimi dettagli per presentare le osservazioni entro la imminente scadenza dei previsti 60 giorni, nell’ambito del procedimento volto all’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio nonché alla dichiarazione di pubblica utilità del progetto definitivo del ponte sullo Stretto.
Le osservazioni sono indirizzate a contestare la titolarità della Stretto di Messina ad avviare il procedimento, ai vizi di legittimità delle procedure, alle censure di rilievo costituzionale a tutto il procedimento.
Gli espropriandi richiedono pertanto alla Stretto di Messina spa, ma anche al Comune di Messina, “di prendere atto della fondatezza delle eccezioni esposte che tracciano motivi di illegittimità del procedimento, anche di rilievo costituzionale, degli atti adottati e/o che saranno adottati; di valutare, alla luce di quanto esposto, che l’eventuale atto di approvazione del progetto definitivo, è atto immediatamente ed autonomamente impugnabile sia per “vizi propri” che per “vizi derivati”; che lo/a scrivente nella denegata ipotesi di rigetto e/o non considerazione ovvero non sufficiente valutazione delle eccezioni svolte, si vedrà costretto/a ad agire in via giurisdizionale per la tutela delle sue ragioni e dei suoi interessi legittimi”.
La lotta continua, lo Stretto non si tocca!