Parco Aldo Moro e disabilità: Basile e DeLuca attaccano Repubblica, interviene Nones (Vorrei Prendere Il Treno E.T.S.) “l’accessibilità non c’è”

“Inaugurato il Parco urbano Aldo Moro, un polmone verde di 14.000 metri quadrati e con un panorama mozzafiato. Per i disabili però entrarci è una vera impresa”: sono bastate queste parole per far infuriare Cateno De Luca che con il Sindaco Federico Basile hanno chiesto una rettifica al giornale Repubblica attaccando anche in maniera diretta (con il solito monologo social) il giornalista Fabrizio Bertè.  Ma il dovere del cronista, “cane da guardia del potere” secondo una ormai desueta quanto romantica visione del giornalismo, è quella di guardare oltre l’ufficiaità e le veline del palazzo. E in questo caso, a replicare alla “rettifica” del Sindaco è l’esponente di una associazione che di disabilità si occupa ogni giorno.

Si tratta di Giovanna Nones di Vorrei Prendere Il Treno E.T.S. ( che si occupa di sensibilizzazione, inclusione e abbattimento delle barriere architettoniche, sociali e culturali attraverso la realizzazione e il finanziamento di progetti e servizi in tutta Italia) che è intervenuta sulla questione:

“Volevo farvi presente che la vostra “rettifica” presenta delle lacune – ha scritto a commento di un post del Sindaco Basile –  in quanto vi ricordo che le persone con disabilità: 1) hanno diritto di accedere al parco in autonomia e non necessariamente accompagnate in macchina da qualcuno (che poi deve però uscire dal parco, parcheggiare e tornare dove ha dovuto lasciare “da sola” la persona con disabilità);  2) per entrare nel parco dovrebbero prima superare l’avvallamento presente al cancello di entrata e l’importante salita che si presenta; 3) vorrei vedere, lei sindaco, “accedere agevolmente” e provare ad usare una carrozzina sulla ghiaia. Per non parlare della passerella in legno che presenta nel bel mezzo una scala o del bel prato verde anch’esso ideale per le sedie a ruote…E speriamo a nessuno di loro venga voglia di sedersi su quelle panchine completamente inaccessibili …Suvvia, avete anche redatto un P.E.B.A. dovreste conoscerle le normative!”.

Non è la prima volta che la Nones, sollecitata da persone con disabilità, interviene sull’amministrazione messinese. Ma nonostante mail ufficiali non ha mai ricevuto risposte.

Sono le contraddizioni di una città che attraverso la Messina Social City rivendica la centralità dei bisogni delle categorie più deboli, e che poi nella pratica sfugge alla responsabilità e delude le aspettative: è evidente facendo una passeggiata (anche con una carrozzina qualsiasi).

La passerella, lunga e ben fatta, consente ai disabili che qualcuno eventualmente abbia portato in macchina (violando quanto dichiarato nel video del sindaco-autista) di arrivare ad una scalinata insuperabile. Non ci sono giochi, area attrezzata, servizi igienici che non dovrebbero mai mancare, il punto ristoro e il cancello d’entrata resta arrugginito e parecchio malandato. Senza dimenticare l’assenza di raccoglitori di deiezioni canine.

Ma c’è un magnifico panorama, accessibile (non a tutti) grazie ad un intervento con denaro (quello si di tutti) per quasi 2 milioni di euro. Un parco che sembra inaugurato in fretta e furia. Un parco nuovo di zecca che discrimina i portatori di handicap: senza parcheggi, senza accessibilità, senza panorama. (pal.ma.)

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