Alfonso Alaimo, coordinatore regionale Alternativa Popolare: “le parole del ministro Lollobrigida sono uno scandalo”

“Le recenti dichiarazioni del ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, riguardo alla siccità in Sicilia mi hanno profondamente sconcertato e indignato. Durante il suo intervento in Parlamento, il ministro ha affermato con una certa leggerezza che “per fortuna quest’anno la siccità ha colpito molto di più il Sud e in particolare la Sicilia, e meno il Nord”. A parlare in una nota Alfonso Alaimo, coordinatore regionale Sicilia di Alternativa Popolare.

“Per me, queste parole non sono solo inaccettabili – prosegue Alaimo – ma rappresentano uno scandalo. Esprimono una mancanza totale di consapevolezza da parte del ministro riguardo all’importanza strategica della Sicilia. L’isola non è solo un punto di arrivo per i migranti, ma è anche un centro vitale di scambio di idee, innovazioni e cultura nel Mediterraneo, una tradizione che risale ai tempi gloriosi della Magna Grecia.

Come coordinatore regionale di Alternativa Popolare, sento il dovere di ricordare al ministro e a tutti che la Sicilia è stata la culla della civiltà occidentale e che possiede un potenziale straordinario per tornare ai fasti di un tempo. Tuttavia, questo obiettivo non può essere raggiunto se non portiamo in Europa i valori, la forza e la cultura siciliani. Non possiamo accontentarci di essere trainati, dobbiamo diventare noi stessi il traino.

Per farlo, è essenziale avere una Sicilia forte e una rappresentanza altrettanto forte dei siciliani. È per questo che Alternativa Popolare ha l’intenzione di dare una spallata decisa alla politica stagnante e stantia che purtroppo permea ancora il nostro Paese, per sostituirla con una politica autentica, votata al servizio dei cittadini e al rilancio del nostro territorio.

Con la nostra presenza sul territorio, riporteremo al centro dell’agenda politica le istanze e le potenzialità della Sicilia, perché credo fermamente nel suo futuro e nel suo ruolo fondamentale nell’Europa e nel mondo” – conclude Alaimo.

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