La FIOM-CGIL di Messina ha rivelato gravi criticità sulle condizioni contrattuali, salariali e ambientali dei lavoratori impiegati nei cantieri navali della città. Durante assemblee organizzate nei giorni scorsi, è emerso che la maggior parte dei circa 800 operai impiegati è alle dipendenze di numerose aziende appaltatrici, spesso tramite contratti a termine, che costituiscono oltre il 70% del processo produttivo.
Il settore della cantieristica navale sembra essere caratterizzato dalla pratica diffusa del sub-appalto, che porta a condizioni lavorative precarie, discriminazioni salariali e ambienti di lavoro spesso inaccettabili. I lavoratori si trovano a fare i conti con la mancanza di strutture adeguate, come spogliatoi e luoghi per consumare i pasti, oltre alla mancanza di dispositivi di protezione.
Questa situazione ha generato un clima di paura nei cantieri navali, alimentato dalla gestione autoritaria del personale da parte delle aziende appaltatrici, che limitano anche la libertà degli operai per quanto riguarda ferie, permessi e assemblee sindacali.
La FIOM-CGIL ha annunciato che sarà avviata un’azione legale per tutelare i diritti e la dignità dei lavoratori e ha sottolineato l’importanza del sostegno mostrato dai lavoratori alla piattaforma di rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per il periodo 2024/2027 nelle assemblee.