Forza Italia a Messina interviene sulla questione dell’ipotesi di ineleggibilità – incompatibilità del consigliere comunale Maurizio Croce e che ha portato il Consiglio comunale di Messina a votare, poco più di 15 giorni fa, una delibera centrata sugli articoli 9 e 10 della Legge Regionale 31/1986.
Il partito prende posizione attraverso il coordinatore cittadino, Antonio Barbera, il quale “ricorda quanto il Consiglio comunale rappresenti il senso più profondo dell’espressione democratica di una città e che i suoi rappresentanti sono il risultato libero dell’elettorato attivo”. Faccio questa premessa – osserva il coordinatore forzista a Messina – perché per certi versi il dibattito al quale assistiamo, amplificato massicciamente dai social, sembra, invece, volere collocare la questione sul piano esclusivo dell’opportunismo politico. Questo comporta il rischio – osserva Barbera – di perdere di vista la vicenda sul piano del diritto, al quale sono demandate le decisioni, per trasformarsi in una questione personale: ciò va evitato e ha fatto bene il consigliere Croce a non alimentare mai questa stucchevole discussione, preferendo concentrare la sua attenzione solo sugli aspetti giuridici, anche con le memorie presentate e che ribadiscono le motivazioni, spiegate sul piano appunto giuridico, per le quali non intende dimettersi”.
Per l’esponente degli azzurri, “se prima si è voluto attaccare Maurizio Croce per le sue assenze al civico consesso, ricordiamo assenza tutte giustificate, adesso si cercano elementi normativi, dandone una interpretazione netta e non interpretativa, come hanno ricordato in passato varie sentenze dei Tar italiani, del Consiglio di Stato e anche della Cassazione a garanzia, inoltre, dell’elettorato passivo che è un diritto costituzionalmente garantito”.
“Pertanto, non possiamo che essere d’accordo con la decisione di Maurizio Croce di non dimettersi. Ha il sostegno del partito. Forza Italia non intende partecipare al gioco delle poltrone, l’unico interesse intorno al ‘caso Croce’ e alla battaglia di posizionamento per generare nuovi pesi e contrappesi dei partiti dentro l’Aula di Palazzo Zanca”, conclude Antonio Barbera.