L’agonia di un uomo di 41 anni, vittima del proprio disperato gesto di ingoiare tre lamette in cella, ha scosso nuovamente le coscienze di fronte alla drammatica realtà delle carceri italiane. Un tentativo di suicidio che non solo mette in luce la disperazione di chi è costretto a vivere dietro le sbarre, ma anche la gravità di un sistema carcerario sovraffollato e inadeguato a garantire la dignità umana.
Dal primo gennaio di quest’anno, sono già stati registrati 20 suicidi e 24 detenuti sono morti in carcere. Numeri che dovrebbero far scattare l’allarme e spingere all’azione immediata, invece di lasciare che la tragedia si perpetui.
L’uomo coinvolto nell’ultimo drammatico episodio, con una storia di ansia, depressione e disturbi della personalità, avrebbe dovuto terminare la sua pena a breve, ma la sua disperazione ha avuto il sopravvento sulla sua salute mentale e fisica. Ora lotta per la vita in coma presso il Policlinico di Messina, con esigue speranze di sopravvivenza. La sua liberazione anticipata era prevista per il 20 marzo, una data che ora è solo un’incognita.
La “Commissione Carcere” della Camera Penale di Messina, presieduta dall’avv. Candido Bonaventura, ha dichiarato di essere in seduta permanente per monitorare da vicino ogni aspetto critico e per pianificare azioni mirate a sensibilizzare l’opinione pubblica su questa tragedia umana. Non si può più restare inerti di fronte alle condizioni disumane in cui vivono decine di migliaia di detenuti in Italia.
Attualmente, il sovraffollamento nelle carceri italiane raggiunge livelli insostenibili, con oltre 60.000 persone ristrette in spazi previsti per circa 51.000. Questo significa che molti detenuti vivono in condizioni di sovraffollamento estremo, senza accesso adeguato a cure mediche e supporto psicologico.
Il caso di quest’uomo che ha cercato la liberazione anticipata per poter ricevere cure adeguate rappresenta solo la punta dell’iceberg di un sistema carcerario che ha urgente bisogno di riforme radicali.
La Camera Penale di Messina chiede con fermezza un incontro immediato con il Sindaco della città per sollecitare l’urgente nomina del Garante comunale dei detenuti, nonché un confronto con i dirigenti dell’Amministrazione Penitenziaria locale e la Presidente del Tribunale di Sorveglianza. È tempo di agire con determinazione, perché la dignità e la vita dei detenuti riguardano l’intera nazione e tutti i suoi cittadini.
In questa lotta per la giustizia e la dignità umana, la Camera Penale di Messina si impegna a mantenere un costante focus e a instaurare un dialogo costruttivo con le istituzioni competenti, nella speranza che questa emergenza carceraria non sia più ignorata o rimandata, ma affrontata con la serietà e l’umanità che richiede.