“Invece del ponte” apprezza l’iniziativa giudiziaria di tutela dell’interesse pubblico posta in essere da Bonelli, Fratoianni e Schlein. Nell’esposto a loro firma presentato alla Procura di Roma sono state messe per iscritto, una dietro l’altra, le anomalie riguardanti l’appalto a un contraente in causa con lo Stato; il salto a piè pari del “dibattito pubblico”; il diniego di accesso agli atti in seguito a richieste di parlamentari; le “strane” frequentazioni tra attuali ministri, ex ministri ed imprenditori; le date oltremodo ravvicinate, 29 e 30 settembre 2023, tra la sottoscrizione dell’atto negoziale intercorso tra SDM ed Eurolink e la consegna da parte della stessa Eurolink della relazione di aggiornamento del progetto.
Sono soltanto alcune delle tante zone d’ombra che impongono invece l’assoluta necessità di trasparenza e coinvolgimento effettivo dei territori interessati ad un futuro che non sia destinato ad una devastazione annunciata da false promesse di lavoro e di lauti indennizzi.
Il tentativo di minimizzare questo atto e la violenza verbale delle repliche del ministro Salvini dimostrano ancora una volta le enormi difficoltà in cui versa la fase progettuale, che non ha rispettato neanche una delle scadenze di legge o da cronoprogramma, tranne che la consegna della relazione negata ai Parlamentari.
Curioso: il progetto formalmente realizzato in un giorno avrebbe dovuto essere approvato per legge in 30 giorni, ma il CdA della società Stretto di Messina lo tiene a bagnomaria da quattro mesi e mezzo: 134 giorni invece di 30. Delle due l’una: o il committente è colpevolmente tardivo o l’elaborato era totalmente inadeguato.
Tutto questo avviene, ricordiamolo ancora una volta, scippando risorse già programmate per investimenti necessari ed urgenti.
La via giudiziaria non è una scorciatoia, è invece un passaggio dovuto rispetto all’arroganza ed al tentativo di far passare il messaggio che ormai sia tutto deciso.