«La scomparsa di Ugo Intini non solo tocca l’intera famiglia del socialismo democratico e riformista italiano, ma lascia un vuoto anche tra i compagni della Sicilia. Pochi sanno che Ugo era di origine siciliana e che la sua famiglia a Catania frequentava la casa di Giuseppe De Felice Giuffrida, leader dei Fasci siciliani e poi sindaco socialista riformista del capoluogo etneo: una storia personale e familiare che, come accaduto con altri, si snoda tra l’isola e Milano, nel nome degli ideali di giustizia e libertà».
A ricordare l’ex vice ministro degli Esteri, che fu anche portavoce del Psi e direttore del quotidiano “Avanti!”, è Antonio Matasso, segretario regionale dei socialisti democratici di SD ed amico personale del leader socialista, spentosi ieri all’ospedale San Raffaele di Milano, ad ottantadue anni. «Desidero sop rattutto ricordare – prosegue Matasso – che, al di là delle sue radici, il compagno Intini è sempre stato vicino alla diaspora siciliana del Psi e del Psdi: evidenzio, in particolare, che negli anni in cui il populismo giustizialista scatenava la “caccia al socialista”, Ugo fu colui il quale rese possibile la presentazione della lista socialista alle elezioni regionali del 1996, consentendo di eleggere tre deputati e di scongiurare la scomparsa della nostra comunità. Anche per questo ricevette insulti e dileggio, da destra così come dalla sedicente sinistra, ma essendo uomo colto ed intelligente non se ne adontò per nulla».
Il segretario regionale del Sole nascente ha voluto richiamare alla memoria anche alcuni altri episodi della vita di Ugo Intini: da quando le lacrime di Nenni convinsero lui, Bettino Craxi ed altri riformisti del Psi milanese (molti dei quali di famiglia siciliana) a rimanere nel Psi nonostante la maggiore affinità col Psdi, fino all’apprendistato giornalistico con Sandro Pertin i ed all’amicizia e sintonia politica con l’ex ministro della Difesa, il siciliano Salvo Andò. Valente ed appassionato giornalista, Intini verrà ricordato anche per il suo impegno culturale come autore di numerosi libri, tra cui “Avanti! Un giornale, un’epoca” (presentato anche a Palermo, insieme ad Antonio Matasso), “Un bambino e la storia”, “Craxi. Una storia socialista” e “Testimoni di un secolo”, ultima fatica del 2022 per Baldini & Castoldi. Nel 2015, a Galati Mamertino, aveva ricevuto il Premio antimafia “Salvatore Carnevale” dai socialisti dei Nebrodi.