La notizia ci è stata segnalata da un abitante di Torre Faro, che più di una volta ha strabuzzato gli occhi per capire se fossero di un nuovo materiale trasparente i massi flangiflutti che l’assessore al ramo Caminiti ieri aveva dichiarato “posizionati” ai giornalisti che lo avevano incalzato sulla tempistica relativa al contrasto dell’erosione costiera.
“Da dicembre del 2020 – ricorda Salvatore Arena – quando ci fu uno tzunami che provocò diversi danni, noi abitanti di Torre Faro chiediamo la messa in sicurezza del territorio, ma anche all’ultimo incontro dello scorso gennaio nella sede della VI circoscrizione, le parole dell’assessore non hanno fornito alcuna assicurazione sui tempi. Addirittura ha accennato alla possibilità che la questione potesse risolversi in concomitanza coi lavori del Ponte! Eppure nel 2010 con solo una somma di 100 mila euro a disposizione, l’amministrazione dell’epoca mise in sicurezza l’intera zona, ripescando dal fondale i massi caduti e riposizionandoli”.
Pare che l’assessore abbia semplicemente ricordato male: i massi di cui parlava erano quelli posizionati sul litorale di Ganzirri. A Torre Faro, intanto, i pescatori e gli abitanti del borgo si arrangiano confidando nella clemenza del mare di cui sono “figli”.