Una decina di trattori e cinquanta coltivatori hanno bloccato il casello autostradale di Falcone in una manifestazione di protesta contro le restrizioni normative del settore agricolo e gli elevati costi di produzione. L’evento, che ha causato notevoli disagi al traffico lungo la Statale 113, ha visto agricoltori e allevatori esprimere la propria indignazione nei confronti di un sistema che sembra penalizzarli e minacciare la sopravvivenza delle loro aziende.
Gli agricoltori, riuniti di prima mattina, si sono diretti in carovana verso Milazzo attraverso la Statale 113, evidenziando i problemi che affliggono il comparto agricolo siciliano. La protesta non è solo una manifestazione contro le restrizioni normative, ma anche una denuncia contro l’importazione di prodotti dall’estero, spesso a basso costo e senza i rigidi controlli a cui sono sottoposti i prodotti locali.
“Non ci consentono più di competere con gli altri prodotti, molto spesso importati dall’estero e privi dei rigidi controlli a cui veniamo sottoposti con periodicità”, dichiarano gli agricoltori in coro, evidenziando la disparità di condizioni che mette a rischio la competitività delle produzioni locali.
Le politiche di sostegno e gli accordi commerciali internazionali sono stati al centro delle critiche degli agricoltori, sottolineando come tali iniziative abbiano portato all’arrivo sul mercato di prodotti stranieri a basso costo. Questi prodotti, spesso privi di trasparenza sull’origine e di controlli rigorosi, mettono a rischio la sicurezza e la qualità dei prodotti locali.
La protesta non è solo un grido di disperazione, ma anche una richiesta di intervento da parte delle istituzioni. Gli agricoltori chiedono politiche di sostegno mirate e incentivi alla produzione locale. “Ciò che chiediamo alla politica e ai politici di oggi è che si adottino misure o strumenti che agevolino le aziende del territorio e che incentivino la produzione siciliana”, afferma un agricoltore della provincia di Messina.