“La nomina del Governatore Schifani come Commissario per l’emergenza rifiuti solleva gravi dubbi sulla reale volontà di promuovere politiche ambientali sostenibili e in linea con gli obiettivi europei. Se l’obiettivo è veramente la circolarità nella gestione dei rifiuti, dobbiamo concentrarci sul potenziamento delle pratiche di riduzione, recupero e riciclo, anziché orientarci verso la realizzazione di nuovi termovalorizzatori che rischiano di frenare questo processo virtuoso,” ha dichiarato Palmira Mancuso, coordinatrice regionale di Più Europa in Sicilia.
“La nomina, considerando che il Governatore fino ad oggi non è riuscito a realizzare un piano efficace per la gestione dei rifiuti, appare piuttosto un “assegno in bianco” firmato Meloni, col quale garantire al commissario mani libere e la possibilità di tenere una contabilità speciale. Un potere discrezionale immenso – continua Mancuso – per procedere ad assunzioni senza concorso, ad affidamenti diretti, puntando ad incenerire l’indifferenziato piuttosto che a promuovere la raccolta differenziata che sull’isola “a vocazione turistica” resta al 50%”.
“A parte il convinto sostegno di Schifani per la costruzione di uno o più termovalorizzatori – conclude la nota – al momento non ci sono certezze sui progetti dato che costi, finanziamenti, tempistiche e località rimangono ancora da decidere. Mentre i numeri ci dicono che lo smaltimento dei rifiuti è un affare da un miliardo all’anno. Gestito in regime di emergenza per la gran parte degli ultimi due decenni e continuamente sotto i riflettori della magistratura. La Sicilia ha visto avvicendarsi presidenti di ogni colore ma dal 1999 vede ripetersi una costante: i rifiuti finiscono sempre in discarica, in Sicilia o fuori dai confini regionali, la differenziata resta al palo e i privati fanno affari d’oro, a volte finendo al centro di un’inchiesta per mafia o per corruzione. E su questo un nuovo commissario per “l’emergenza costante” non ci rassicura.”