La Messina Social City nell’occhio del ciclone, da un lato gli alloggi di transito (sulla cui vicenda è intervenuta il Prefetto Di Stani) dall’altro le polemiche scatenate dalla cena di Natale, che come un vaso di Pandora ha cominciato a svelare alcuni particolari sull’amministrazione della società partecipatata.
Una inchiesta giornalistica ha infatti portato alla luce che a fornire il pasto freddo è stata l’agenzia di pulizie SO.GE.MAN. s.r.l.: pasta e pomodoro, mozzarella e pomodoro a fette al costo di 4,19 euro per ogni singolo pasto destinato ai “Fratelli tutti” al Collereale.
L’affidamento diretto, avvenuto il 22 novembre dello scorso anno, è stato deliberato per un importo di €27.165,60 oltre IVA. La Messina Social City ha giustificato la scelta dichiarando di aver individuato SO.GE.MAN. s.r.l. come fornitore primario, basandosi su una ricerca nel mercato elettronico della pubblica amministrazione. Tuttavia, una ricerca online rivela che la SO.GE.MAN. s.r.l. è principalmente un’agenzia di pulizie, non specializzata nella preparazione di pasti.
La questionabile scelta del fornitore – Le domande sorgono sul motivo per cui l’agenzia di pulizie è stata scelta per fornire pasti, soprattutto considerando la necessità di garantire pasti caldi a soggetti fragili. Non è chiaro se la ricerca del fornitore è stata effettuata in modo adeguato o se è stata richiesta una preventiva consultazione di SO.GE.MAN. s.r.l. per il servizio di catering. La decisione di affidare direttamente il contratto per soli 41 giorni solleva ulteriori interrogativi, considerando l’importo complessivo di circa 340 mila euro IVA inclusa e la fornitura prevista di 77.616 pasti in un anno.
Sulla questione è intervenuta nuovamente la senatrice Dafne Musolino, già membro della giunta che diede vita alla Messina Social City, che oggi chiede “ per quale ragione si sia scelto di fare un affidamento diretto di un servizio pasto ad una ditta di pulizie che dichiara nel suo oggetto sociale di svolgere servizio catering, ma ha un codice ATECO per servizi di altra tipologia?
La seconda domanda: chi è che materialmente cucina questi pasti? E dove vengono preparati? E chi decide che cosa devono mangiare i soggetti ai quali vengono distribuiti questi pasti?
La terza domanda: perché il pasto era freddo considerato che, per contratto, dovevano fornire solo “pasti caldi”?“
“Mi corre l’obbligo di ricordare che il Sindaco di Messina, invece di intervenire di fronte alle prime denunce, compresa la mia, ha definito tutti coloro che hanno sollevato la questione come ‘sciacalli e sciacalle’. Ebbene se denunciare ciò che non va è atto di sciacallaggio, allora si offende la memoria e l’esempio di tutti coloro che hanno dedicato la loro vita alla ricerca della verità! Attendo le risposte, augurandomi che stavolta invece di lanciarsi in motteggi latini, si voglia affrontare la questione con onestà intellettuale” conclude la Senatrice di Italia Viva.