Festività stressanti per una famiglia vulnerabile ospite degli alloggi di transito. La vicenda inizia con i lavori di impermeabilizzazione del tetto degli appartamenti di Messina Social City, interventi che hanno costretto numerose famiglie a trasferirsi temporaneamente in hotel. Tuttavia, la situazione di una coppia con due bambini è diventata ulteriormente complicata, fino a portare alla decisione di forzare il cancello e ritornare negli alloggi di transito.
Il trasferimento è stato considerato necessario a causa delle difficoltà incontrate dalla ditta incaricata dei lavori, “ostacolata, secondo quanto dichiarato dall’assessore Calafiore al giornale Messinatoday, da alcuni soggetti”. La famiglia, composta da padre, madre e due bambini, aveva inizialmente rifiutato il trasferimento, e grazie all’intervento di Unione Inquilini, lo sgombero era stato rimandato di qualche giorno.
Ad intervenire su una vicenda che rappresenta una nuova tegola sulla Messina Social City, recentemente al centro di polemiche, è stato anche Angelo Fabio Costantino, già garante dell’infanzia del comune di Messina.
Costantino, esprimendosi come cittadino indignato, ha riportato la testimonianza di una madre in lacrime, il cui nucleo familiare è ospite degli alloggi di transito da ben tre anni. La disperazione di questa famiglia è emersa durante il periodo natalizio, trascorso in una stanza d’albergo senza le comodità essenziali e con la presenza del Covid. Il trasferimento forzato ha portato i bambini a vivere il capodanno tra le lacrime, con il desiderio struggente di avere finalmente una casa.
Costantino ha sottolineato la solitudine e la sordità delle istituzioni, che talvolta spingono le persone a compiere errori in un momento di disperazione. Ha evidenziato la mancanza di comprensione e ascolto verso le sofferenze dei fragili, sottolineando che l’umanità dovrebbe prevalere nelle decisioni e nelle azioni delle istituzioni.
Nella sua denuncia sui social, Costantino ha auspicato che non sia solo una denuncia a cambiare le sorti di questa famiglia, ma piuttosto l’ascolto e il rispetto della loro dignità. Ha invocato l’intervento del Prefetto per tutelare questi concittadini e i loro bambini, ribadendo che la povertà e la malattia non dovrebbero essere considerate colpe, ma piuttosto richiedono una risposta compassionevole dalla comunità e dalle istituzioni.