Con l’avvicinarsi delle votazioni per l’elezione del nuovo Rettore dell’Università degli Studi di Messina, la voce degli studenti si fa sempre più forte e chiara. In una recente lettera aperta, i rappresentanti studenteschi dell’ateneo hanno esposto le loro preoccupazioni riguardo ad un errore di interpretazione nel Regolamento che, a loro dire, compromette il valore della loro espressione democratica.
Nello Statuto dell’Università degli Studi di Messina è chiaramente previsto che il voto degli studenti rappresenti il 30% del totale in elezioni tanto cruciali come quelle dei Direttori di Dipartimento e del Rettore stesso. Questa proporzione garantisce agli studenti 64 voti nella scelta del prossimo Rettore. Tuttavia, i rappresentanti studenteschi sottolineano che, durante le elezioni del 2018, a loro sono stati assegnati solo 3 voti, in netta discrepanza con quanto previsto dallo Statuto, considerando che più di 1300 voti sono stati attribuiti a docenti e personale.
I senatori accademici, autori della lettera, hanno espresso la loro profonda preoccupazione per questo divario, sottolineando la necessità di un’interpretazione corretta e justa delle norme elettorali. Con fiducia nella leadership dell’ateneo e nell’attuale Rettore, i rappresentanti hanno presentato una proposta di rettifica del regolamento elettorale, chiedendo che venga discussa nella prossima seduta del Senato Accademico.
La loro richiesta è chiara: garantire che i diritti degli studenti, come previsto dallo Statuto, siano rispettati e riconosciuti. Una università è, dopotutto, un luogo di formazione, ma anche di rappresentanza e democrazia. La voce degli studenti, in quanto principali beneficiari dell’istruzione, deve essere ascoltata e adeguatamente rappresentata.
L’appello è stato firmato dai senatori accademici Fabrizio Sbilordo, Aurelio Mirko Bringheli, Gabriele Antonino Portaro, Francesco Chimenz e Chiara Furlan.