Messina, rione Ferrovieri, via Alessandria. Una palazzina fatiscente, pezzi di tetto che cadono, infiltrazioni d’acqua e discariche ai piedi del fabbricato: questo è lo scenario desolante che una famiglia composta da cinque persone, di cui due bambini, è costretta a chiamare casa da anni. Questa mattina, la loro situazione ha rischiato di peggiorare ulteriormente. Mentre attendevano l’arrivo delle forze dell’ordine per uno sgombero, gli abitanti della stessa palazzina si sono uniti a loro in un gesto di solidarietà. Ad assistere la famiglia in questo drammatico momento c’era anche l’avvocata Annalisa Giacobbe, da anni al fianco delle famiglie in emergenza abitativa a Messina.
Alcuni residenti di quel palazzo vivono in queste condizioni precarie da ben 15 anni. Oggi, mentre la famiglia cosiddetta “abusiva” attendeva l’arrivo della Polizia municipale, tramite il loro avvocato, hanno ricevuto la notizia che lo sgombero era stato sospeso, almeno per il momento. Ma la loro apparente tranquillità è stata di breve durata. Pochi minuti dopo, una ditta, su incarico del Comune di Messina, è arrivata sul posto per cambiare la serratura della porta di ingresso, un tentativo di impedire future occupazioni.
Per ora, lo sgombero è stato evitato, ma il futuro della famiglia rimane incerto. Da anni, chiedono di essere regolarizzati o inseriti nelle graduatorie dei nuclei familiari in emergenza abitativa. La loro voce è solo uno dei tanti richiami alla dignità e ai diritti umani fondamentali.
Le preoccupazioni non si fermano qui. Altre due famiglie, residenti nello stesso palazzo, attendono l’esecuzione di uno sfratto nei primi giorni di ottobre. L’avvocata Giacobbe, che assiste queste famiglie, fa appello all’amministrazione comunale affinché sia inclusa nei tavoli tecnici, dove si discuteranno le sorti di queste persone, chiedendo soluzioni concrete e umane.