Il dolore è ancora vivo nel cuore degli abitanti di S. Teresa, dove solo tre mesi fa si è consumata una tragedia che ha visto perdere la vita ad Andrea Finocchio, 29 anni. La comunità, sconvolta dall’incidente avvenuto lo scorso 6 maggio, ha seguito con trepidazione l’evolversi delle indagini, in attesa di giustizia per la morte del giovane.
Oggi, infine, un passo in avanti verso la verità. Il conducente dell’auto, sulla quale viaggiava Andrea durante l’incidente verificatosi a Lascari (Pa), è stato posto agli arresti domiciliari con l’obbligo del braccialetto elettronico. L’individuo, un 30enne di origini messinesi, è ora sotto stretta sorveglianza in seguito all’ordinanza emessa dal Gip di Termini Imerese, con l’esecuzione portata a termine dai carabinieri della Compagnia di Cefalù.
Dalle indagini è emerso che l’incidente non è stato un semplice caso: il 30enne è ora indagato per omicidio stradale aggravato. Le circostanze che hanno portato alla tragedia si rivelano ancora più gravi alla luce delle ultime rivelazioni. Si sospetta infatti che, al momento dell’incidente, il conducente fosse in stato di ebrezza alcolica e sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, che avrebbero alterato il suo stato psicofisico.
Il tragico incidente si era verificato quando la Toyota Yaris, a bordo della quale viaggiavano i due giovani, aveva violentemente impattato contro la recinzione di alcune ville a Lascari. Le dinamiche esatte dell’accaduto sono ancora in fase di analisi, ma quello che è certo è l’inarrestabile impatto che l’incidente ha avuto su una comunità e su una famiglia che oggi piange la perdita di Andrea.
Ora, con l’arresto del 30enne, si spera che la verità emerga in tutta la sua crudezza e che la giustizia possa fare il suo corso, dando risposte a una comunità sconvolta e a una famiglia distrutta dal dolore.