“L’abrogazione del reddito di cittadinanza voluta strenuamente dal governo Meloni, alla stregua di un feticcio ideologico, rischia di provocare, anche nel territorio della città metropolitana di Messina, un pesantissimo salasso sociale dalle conseguenze inimmaginabili.
Non c’è, infatti, bisogno di scomodare i dati Istat relativi allo stato di indigenza o, peggio, di povertà assoluta che colpisce la nostra provincia e, più in generale, il Mezzogiorno ed il Paese, per evidenziare l’assoluta necessità di provvedimenti legislativi finalizzati al concreto sostentamento delle fasce sociali più sfortunate.
Pertanto, la cancellazione del reddito di cittadinanza, misura presente in quasi tutti i paesi europei ed occidentali, appare una decisione profondamente sbagliata che non offre alcuna garanzia sociale per tantissimi cittadini e per un’infinità di famiglie che perderanno questo beneficio.
Contestualmente la decisione del governo nazionale non fornisce alcuna prospettiva sul tema delle politiche attive del lavoro. In questo quadro sono enormi e reali i rischi relativi al reclutamento di “manodopera” disperata da parte della mafia e della criminalità organizzata.
Il governo Meloni non può ignorare il drammatico disagio sociale di una fase caratterizzata dall’inflazione alle stelle e dal carovita senza controllo e, a nostro avviso, deve rapidamente assumere decisioni che portino sostegno concreto a favore dei ceti meno abbienti.
Si tratta di un tema di civiltà poiché si parla della vita, della sopravvivenza e del pane quotidiano di persone che rischiano di essere gli incolpevoli protagonisti di una mattanza sociale dalle proporzioni inaudite” lo ha dichiarato Ivan Tripodi, segretario generale della UIL Messina.