Sei persone sono state denunciate dai carabinieri con l’accusa di truffa aggravata per aver intascato il reddito di cittadinanza senza averne diritto. L’operazione è stata condotta dai militari delle località sopracitate, in collaborazione con il nucleo Ispettorato del Lavoro, ed è stata mirata a individuare i percettori del reddito di cittadinanza che non rispettavano i requisiti stabiliti per beneficiarne.
Le indagini hanno rivelato che due dei percettori risultavano essere conviventi con le rispettive madri, le quali erano destinatarie di altre fonti di reddito. Inoltre, uno dei sospettati era proprietario di diversi immobili, il che ha sollevato ulteriori dubbi sul suo diritto a ricevere il sussidio. Gli altri quattro percettori, tra cui una donna straniera, avevano falsamente dichiarato di essere residenti in altri comuni, omettendo di rivelare la loro convivenza con persone che ricevevano altre forme di reddito.
Le verifiche effettuate dai carabinieri hanno permesso di accertare che l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale (INPS), l’ente responsabile dell’erogazione del beneficio, ha corrisposto agli indagati oltre 80mila euro in modo illegittimo. Di conseguenza, sono state avviate le procedure per il recupero delle somme indebitamente percepite e per la sospensione immediata del sussidio.
La scoperta di queste frodi rappresenta un importante risultato per le forze dell’ordine e per l’INPS, che dimostra la loro determinazione nel contrastare l’abuso dei sussidi pubblici. L’operazione condotta alle Isole Eolie è parte di un più ampio impegno delle autorità per garantire che i fondi destinati ai cittadini bisognosi siano effettivamente utilizzati a tale scopo, scongiurando abusi e frodi che minano l’efficacia dei programmi di assistenza sociale.
Le sei persone denunciate dovranno ora rispondere delle accuse a loro carico e affrontare le conseguenze legali delle loro azioni. Nel frattempo, le autorità continueranno a monitorare attentamente i beneficiari del reddito di cittadinanza per prevenire ulteriori casi di truffa e garantire che le risorse siano distribuite in modo corretto e giusto.
L’attività costituisce parte dell’azione di contrasto dei Carabinieri del Comando Provinciale di Messina nei confronti dell’indebita percezione del reddito di cittadinanza, nell’ambito della quale, nel giugno scorso, i militari della Compagnia di Taormina e del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, hanno deferito 39 persone, risultati illecitamente percettori del sussidio statale.